Legge sul sovraindebitamento: ridurre i debiti di Equitalia, come fare?

Francesco Oliva

30/06/2016

La legge sul sovraindebitamento permette di ridurre i debiti verso Equitalia, banche e altri creditori: cosa bisogna fare, cosa prevede la legge.

Legge sul sovraindebitamento: ridurre i debiti di Equitalia, come fare?

Dal 2012 esiste una “legge sul sovraindebitamento” che permette di ridurre il proprio debito in base alle proprie possibilità patrimoniali.

Si tratta di una legge che può essere utile a molti debitori virtuosi i quali, pur avendo fatto di tutto per sdebitarsi, per una serie di concause si sono ritrovati nella difficile situazione di non poter ripagare i propri debiti.

Qui vi spiegheremo cos’è la legge sul sovraindebitamento, anche chiamata “legge salva suicidi”, cosa prevede, quali sono i requisiti, quali effetti ha sui debiti maturati con Equitalia e chi ha diritto di beneficiarne.

Equitalia, Legge sovraindebitamento: cos’è cosa prevede?

La legge sul sovraindebitamento, definita come “Procedimenti di composizione della crisi da sovraindebitamento e di liquidazione del patrimonio”, in vigore dal 29/2/2012 e successivamente modificata dal D.L. 179/2012 (convertito nella Legge n. 221 del 17 dicembre 2012), permette l’introduzione per tutti i soggetti non fallibili (start-up innovative, imprenditori agricoli e consumatori) di una nuova procedura concorsuale.

Attraverso un “organismo di composizione della crisi” che, in realtà, può essere anche un semplice professionista come un avvocato o un commercialista, a tali soggetti sarà data la possibilità di risanare i propri debiti.

Se tale procedura viene accolta il soggetto può procedere all’esdebitazione, ossia alla stipula di un piano di risanamento delle obbligazioni che prevede il pagamento di quanto effettivamente può permettersi e la successiva cancellazione del debito rimanente.

Se tale procedura non viene accolta dal giudice il soggetto potrà comunque procedere alla liquidazione del patrimonio.

Equitalia, Legge sovraindebitamento: requisiti

Dunque è il giudice, a seguito di un’attenta analisi, a stabilire se il debitore è meritevole di essere beneficiato dall’esdebitazione.

I soggetti che possono chiedere che venga applicata la legge sul sovraindebitamento sono quelli non passibili di fallimento, cioè persone fisiche e giuridiche, nella fattispecie:

  • consumatori: esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta;
  • soggetti che non svolgono attività di impresa: professionisti, artisti e lavoratori autonomi e società professionali;
  • soggetti che sono imprenditori commerciali “sotto soglia” o che hanno cessato l’attività da più di 1 anno, anche se può rientrare l’imprenditore commerciale sopra-soglia ma con debiti inferiori ad 30.000€;
  • soggetti che sono enti privati non commerciali: associazioni e fondazioni riconosciute, organizzazioni di volontariato, associazioni sportive, enti lirici, Onlus, eccetera;
  • imprenditori agricoli ;
  • start up innovative.

I requisiti a cui i soggetti devono adeguarsi sono:

  • situazione prolungata nel tempo di uno squilibrio tra debiti assunti e il proprio patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere alle proprie obbligazioni;
  • definitiva incapacità di adempiere alle obbligazioni in modo regolare.

Equitalia e Legge Sovraindebitamento, Esdebitazione: come funziona?

Il debitore che si ritrova in difficoltà deve innanzitutto rivolgersi a un intermediario per presentare un piano di rientro del debito.

Una volta presentato questo piano al tribunale sarà il giudice a emettere il verdetto di esdebitazione a patto che il soggetto:

  • si sia dimostrato ben disposto alla risoluzione del piano o della liquidazione;
  • non abbia beneficiato negli ultimi 8 anni un altro esdebitazione;
  • non sia stato condannato, con sentenza passata in giudicato, per uno dei reati previsti dalla legge;
  • abbia svolto negli ultimi 4 anni o abbia cercato attivamente una nuova occupazione senza rifiutare buone proposte di lavoro;
  • si sia impegnato a soddisfare in parte i creditori.

Vi sono inoltre delle limitazioni per quanto riguarda le tipologie di debiti per i quali si ha diritto all’esdebitazione. Questi riportati di seguito sono i debiti che non hanno diritto:

  • debiti che derivano da obblighi di mantenimento e alimentari;
  • debiti da risarcimento dei danni da fatto illecito extracontrattuale, Sanzioni penali ed amministrative di carattere pecuniario che non siano accessorie a debiti estinti;
  • debiti fiscali anche se contratti prima del decreto di apertura delle procedure del sovraindebitamento, ma successivamente accertati.

Equitalia e Agenzia delle Entrate, procedure del sovraindebitamento: quali sono a chi spettano?

Per tutti i soggetti diversi dal consumatore le procedure sono quelle di accordo da sovraindebitamento e liquidazione dei beni. Per il consumatore si aprono invece tre possibili strade:

1) Accordo con i creditori
Richiede che la proposta di saldo e stralcio ottenga il consenso del 60% dei creditori (se è uno soltanto, il nulla osta è ovviamente unico), il giudice, preso atto del voto favorevole, autorizza il piano di ristrutturazione e libera il debitore dal residuo debito.

2) Piano del consumatore nella legge del sovraindebitamento

È la procedura più vantaggiosa per le persone fisiche che hanno contratto debiti fuori dall’attività imprenditoriale, non prevede un accordo con i creditori e per accedervi devono essere presenti le seguenti condizioni:

  • sovraindebitamento;
  • il debitore deve essere un soggetto escluso dalle procedure concorsuali previste nella legge; fallimentare, per cui è applicabile solo ai consumatori, imprenditori agricoli, start up innovativa eccetera;
  • il debitore non deve aver fatto ricorso al piano del consumatore nei 5 anni precedenti e non deve aver subito la risoluzione, cessazione o revoca degli effetti del piano;
  • il debitore deve fornire tutta la documentazione per ricostruire la sua situazione economica e patrimoniale.

3) Liquidazione del patrimonio di tutti i beni

quando il soggetto non può accedere al piano del consumatore perché non ha i requisiti necessari e deve ricorrere alla liquidazione di tutti i suoi beni.

Cancellare il debito con Equitalia

Come è noto non ci si può presentare da Equitalia e chiedere un accordo per ridurre il debito: si tratta di un apparato statale e quindi deve seguire i principio di pari trattamento tra tutti i cittadini.

Con piano del consumatore è invece possibile anche avere riduzioni sul debito con Equitalia.

Ci sono alcune sentenze che sono andate in questa direzione: il Tribunale di Busto Arsizio ha ridotto dell’80% il debito di un consumatore mentre il Tribunale di Como tramite l’accordo con i creditori ha cancellato il 74% dei debiti che una imprenditrice aveva verso Equitalia e l’Agenzia delle Entrate, passati da 1,4 milioni di euro a 370 mila euro.

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