I segnali operativi di swing trading possono rivelarsi molto fruttuosi quando appaiono su zone del prezzo “psicologiche”, ovvero numeri tondi ai quali gli operatori finanziari attribuiscono notevole importanza nel loro processo decisionale
Una delle armi più potenti al servizio del trader è l’utilizzo di una combinazione di strategie che prevede l’individuazione di un preciso segnale operativo su livelli di prezzo particolarmente significativi e l’approccio corretto all’operatività di swing trading basata sullo studio della struttura del mercato. In particolare possono rivelarsi molto fruttuosi i segnali di trading individuati su zone “hot” del mercato, come le soglie psicologiche (che in genere coincidono con i numeri tondi). La presenza di un potente segnale “candlestick” (pin bars, rejection candles, inside bars, etc.) su questi livelli può fornire spunti operativi molto interessanti e potenzialmente profittevoli.
Per comprendere meglio questo concetto andiamo a dare un’occhiata al grafico giornaliero mostrato in basso, relativo al CFD dell’indice azionario giapponese più noto, ossia il Nikkei-225. Si può notare la presenza di una key area “psicologica”, posta intorno ai 20.000 punti. Qui gli operatori prestano grande attenzione alle dinamiche del prezzo, allo scopo di prendere robuste posizioni long o short in un’ottica di medio periodo. La comparsa della rejection candle ribassista su questo livello chiave attira numerosi venditori, interessati a lucrare sul possibile sell-off nei giorni a venire.
Dopo la comparsa della bearish rejection, che tra l’altro è anche una classica outisde day, il mercato evidenzia una breve e stretta fase di consolidamento con bassa volatilità prima del breakout ribassista decisivo. I prezzi crolleranno vertiginosamente nel giro di poche settimane, allontanandosi bruscamente dai 20mila punti e spingendosi fin sotto i 15.000 punti prima che possa esserci un rimbalzo tecnico fin sopra quota 17mila.
Alla prossima pillola!
Nicola D’Antuono
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