Lockdown in Europa, non solo Olanda: chi è pronto a seguirne l’esempio

Chiara Esposito

19 Dicembre 2021 - 11:43

Lo stato dei contagi a livello globale è preoccupante. Vari paesi in Europa si preparano ad inasprire le misure di contenimento tramite lockdown.

Lockdown in Europa, non solo Olanda: chi è pronto a seguirne l’esempio

Se in Italia, nonostante le possibili restrizioni territoriali e le eventuali norme da varare in merito all’obbligo vaccinale, si può considerare abbastanza lontana la prospettiva di un nuovo lockdown, altrettanto non si può dire rispetto a stati dell’Europa con un basso tasso di immunizzazione ed alte percentuali di circolazione della variante Omicron.

Per queste feste in varie regioni si prospettano piuttosto dure limitazioni negli spostamenti e si disegna pian piano un assetto di intervento preventivo che in molti avrebbero invece voluto lasciarsi ampiamente alle spalle.

Oltre al caso piuttosto noto dell’Olanda, andiamo ad approfondire le misure strategiche che adotteranno a breve anche Regno Unito, Germania, Francia e Danimarca.

Olanda: il cupo annuncio di Rutte

L’Olanda resterà in lockdown per le feste natalizie: questo il triste annuncio rivolto alla cittadinanza dal primo ministro olandese Mark Rutte che, in conferenza stampa, ha commentato tale misura come «inevitabile».

Dal 19 dicembre fino al 14 gennaio stop totale per scuole, negozi non essenziali, bar, ristoranti e altri luoghi pubblici per frenare la diffusione della variante Omicron. Limitato anche il numero di ospiti che le persone potranno ricevere nelle loro case, da quattro a due, ad eccezione del 25 dicembre.

Gran Bretagna: triplicano i casi Omicron

Lo scenario più funesto è quello del Regno Unito che ha triplicato i nuovi casi legati a Omicron: 10.059 in un solo giorno, un balzo vertiginoso rispetto alla progressione di qualche giorno fa che si attestava su 3.201 nuovi casi. In totale così il numero sale a 24.968. Volumi simili portano il sindaco della capitale Sadiq Khan a mettere i suoi concittadini in guardia da quella che definisce una «enorme ondata».

Come riportato dal Financial Times, Boris Johnson, alla luce dei fatti, ha quindi ricevuto dagli esperti una serie di opzioni nell’ambito di un cosiddetto piano C che comprenderebbe scenari che vanno da «una serie di restrizioni fino al lockdown».

L’ipotesi chiave potrebbe essere il divieto di incontri al chiuso tranne che per motivi di lavoro e ovviamente la limitazione di servizi all’aperto per pub e ristoranti che si spingerebbe fino a due settimane dopo il Natale.

Francia: misure anti-assembramento

Il sindaco di Parigi ha annunciato la cancellazione dei fuochi d’artificio e dei concerti previsti sugli Champs-Elysees per la notte di Capodanno a causa della ripresa della pandemia. Tutti i festeggiamenti previsti per il 31 dicembre purtroppo non potranno aver luogo quest’anno e si valutano addirittura nuove restrizioni per il periodo delle feste.

Il Comitato scientifico per l’emergenza Covid al momento propone addirittura il ritorno coprifuoco.

Germania: gestione delle dosi e limitazioni viaggi UK

La Germania si muove su due fronti: quello delle scorte vaccinali e quello dell’irrigidimento delle misure verso i viaggiatori che hanno soggiornato o provengono dal Regno Unito.

I ministri della Salute del governo federale e dei länder tedeschi si sono riuniti sabato 18 dicembre in un vertice di emergenza proprio per discutere della situazione della pandemia e accelerare il processo di rifornimento di vaccini per il primo trimestre del 2022. L’attenzione sul tema deriva dalla preoccupazione espressa dal ministro della Sanità Karl Lauterbach che ora intende acquisire vasti quantitativi di vaccini, per un totale di circa 35 milioni di dosi puntando in particolare su Moderna.

Altra decisione degna di nota è quella che vede l’inserimento del Regno Unito nella categoria dei Paesi più a rischio a causa della variante Omicron. Questa svolta ridefinisce le regole di viaggio che entreranno in vigore dal 20 dicembre tramite l’imposizione di una quarantena di due settimane per tutti i viaggiatori provenienti dal paese, compresi quelli vaccinati.

Danimarca: le chiusure stabilite

Annunciata venerdì 17 dicembre la chiusura di cinema, teatri e sale concerto e la riduzione dell’orario di apertura dei ristoranti (serrande abbassate alle 23 e stop ad alcolici dalle 22). Attualmente al vaglio anche la chiusura di parchi divertimento e i musei.

La causa? L’elevato numero di contagi quotidiani (anche 11.000 contagi in un solo giorno) e soprattutto l’alta percentuale di casi Omicron confermati: più di 2.500 in 24 ore. Una condizione che, secondo la premier Mette Frederiksen, deve allertare i danesi e spingere a limitare i contatti sociali.

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