Claudio Borghi si scaglia contro il governo Conte, accusandolo di aver approvato la riforma del MES senza avere il mandato, palesando il tradimento del Movimento 5 Stelle.
Dopo l’intervento del presidente Giuseppe Conte, in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, ha preso la parola anche Claudio Borghi, deputato della Lega, che si è scagliato contro il presidente del Consiglio e il Movimento 5 Stelle, lanciando una serie di accuse.
Borghi ha aperto il suo discorso definendo il discorso del Presidente come “pieno del nulla”, per poi passare all’attacco diretto accusandolo di non aver trattato uno dei principali argomenti che sarà affrontato domani, durante il Consiglio europeo, ossia della riforma del MES.
Borghi contro governo: “Ha approvato manovra senza mandato”
L’intento di Borghi è quello di fare chiarezza, ma soprattutto quello di rendere noto a tutti come sono effettivamente le cose, precisando che “se noi oggi siamo qui per decidere che mandato dare, c’è qualcuno che in assenza di questo mandato è già andato in Unione europea e ha già dato l’assenso per il nostro Paese. Piantiamola di prenderci in giro. Ma è possibile che il ministro dell’economia, su una questione così grave, se ne sia andato in Unione Europea e all’Euro gruppo a dare l’assenso dell’Italia ad una riforma come quella del MES senza alcun tipo di mandato parlamentare?”.
Secondo Borghi, il parlamento disponeva infatti di tempo a sufficienza per affrontare la questione e scendere anche nei dettagli, ma nelle ultime tre settimane si è preferito parlare di si è parlato prima “di omofobia e poi di immigrazione”.
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Le accuse poi si spostano al ministro Gualtieri, le cui deleghe, secondo il deputato Borghi, “dovrebbero essere immediatamente tolte”, aggiungendo che non esiste nessuna differenza tra l’attivazione del MES e la riforma, dal momento che “si attiva da sola. Se si approva la riforma del MES le clausole sui titoli vengono stampigliate prima di qualsiasi altro voto”, per poi passare al il common backstop bancario, “quello di cui mena vanto il presidente”, che in realtà non è un successo italiano, ma una cosa voluta dalla Germania: “E noi ci mettiamo su il cappello, dicendo che lo vogliamo anche noi. Quando è una richiesta di chi ha interessi opposti ai nostri”.
Il tradimento del Movimento 5 Stelle
L’ultima parte del suo intervento, Borghi la dedica alle accuse nei confronti del M5S, ripercorrendo la storia del MES, una riforma che è iniziata a giugno del 2019 con il governo gialloverde, il quale aveva dato un mandato all’ex ministro dell’economia Tria, di bloccare subito la riforma. Richiesta che tuttavia non è stata accolta, ha precisato ancora Borghi.
La colpa poi ricade sul Movimento 5 Stella, accusato di aver cambiato posizione sul MES, durante il cambio di governo: “Ricordiamolo il marchio del tradimento, perché va sempre ricordato”. Borghi conclude poi il suo intervento rivolgendosi direttamente ai membri del M5S:
“Per una volta che avete l’opportunità di fare davvero qualcosa di importante, cosa fate? Approvate questo scempio? Da oggi rimangono due categorie di persone, i patrioti e coloro che nel tempo verranno additati come traditori”.
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