La Meloni convince la Lega: autonomia solo con il presidenzialismo e patto anti-inciucio

Alessandro Cipolla

18/08/2020

Giorgia Meloni ha annunciato l’intesa raggiunta con Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per la firma di un patto nel centrodestra: mai al governo con la sinistra e via libera al presidenzialismo, conditio sine qua non di Fratelli d’Italia per accettare la riforma dell’autonomia regionale.

La Meloni convince la Lega: autonomia solo con il presidenzialismo e patto anti-inciucio

Il centrodestra serra le fila in vista delle regionali del 20 e 21 settembre, siglando un patto annunciato da Giorgia Meloni che impegna gli alleati Silvio Berlusconi e Matteo Salvini a non andare “mai al governo con la sinistra”.

Una sorta di “ patto anti-inciucio ” come è stato ribattezzato dalla leader di Fratelli d’Italia, che da tempo chiedeva agli altri partiti della coalizioni di impegnarsi in forma scritta a non andare al governo con la sinistra, anche se resta tutto da capire quali formazioni politiche possano far parte di questa sorta di black list.

Grazie a Fratelli d’Italia il centrodestra compatto firma il patto anti-inciucio - è stato l’annuncio di Giorgia Meloni - Fin dalla campagna elettorale per le politiche del 2018 chiedevamo agli alleati di sottoscrivere questa proposta, abbiamo rinnovato l’appello ad Atreju 2019 e durante la grande manifestazione in Piazza San Giovanni; oggi finalmente è arrivata la firma degli alleati e voglio ringraziare Matteo Salvini e Silvio Berlusconi”.

L’intesa raggiunta dai tre leader però non riguarderebbe soltanto la possibilità di entrare o meno in un governo dalle larghe intese, ma interesserebbe anche altre temi programmatici che spesso non avevano visto il centrodestra navigare lungo la stessa lunghezza d’onda.

La Meloni: autonomia solo con il presidenzialismo

A spiegare meglio i dettagli di questo accordo raggiunto in seno al centrodestra è stata proprio la Meloni, che ha snocciolato i punti di questa intesa arrivata a un mese da un’importante tornata elettorale come quella delle regionali.

Di fronte alla richiesta del governatore del Veneto di confermare il sostegno all’autonomia - ha spiegato la deputata - Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto di aggiungere all’accordo anche quelli che considera essere due punti imprescindibili: il sostegno di tutto il centrodestra al presidenzialismo, elemento fondamentale per rafforzare l’unità nazionale e l’efficienza delle istituzioni centrali, e il patto anti-inciucio per vincolare tutti i partiti della coalizione al rispetto degli impegni programmatici presi con i cittadini”.

Riavvolgendo un attimo il nastro si può tornare allo scorso 24 giugno, quando andò in scena quello che i giornali hanno definito come una sorta di scontro tra Giorgia Meloni e Luca Zaia sullo spinoso tema dell’autonomia.

Il governatore infatti, in campo per uno scontato terzo mandato alle regionali in Veneto e forte del grande successo dovuto anche alla gestione dell’emergenza coronavirus, aveva infatti mandato una frecciata a Fratelli d’Italia dichiarando come “chi non crede nell’autonomia non sarà al mio fianco”.

La risposta della Meloni è stata in pratica una anteprima dell’intesa adesso raggiunta “la nostra unica e permanente preoccupazione sul tema è che sia garantita l’unità nazionale, per questo abbiamo chiesto in cambio alla Lega di impegnarsi formalmente su un convinto sostegno al presidenzialismo; siamo pronti a firmare nuovamente quel programma (sull’autonomia ndr) ma vorremmo che gli alleati si impegnassero anche sul patto anti-inciucio, perché Zaia sa bene che non siamo stati noi, ma il M5S al governo gialloverde, a impedire che l’autonomia si realizzasse”.

Alla vigilia del referendum del 2017 in Lombardia e Veneto, Giorgia Meloni infatti spiegò come “ l’unità nazionale non va messa in discussione; la condizione per avere un maggiore federalismo in Italia è avere un presidenzialismo: Stato centrale autorevole, Governo in grado di governare, che se sbaglia va a casa e ha un rapporto diretto con i cittadini”.

Una sorta di do ut des che adesso si sarebbe concretizzato, con Fratelli d’Italia pronto a sostenere la battaglia sull’autonomia regionale della Lega e in particolare di Zaia, in cambio dell’appoggio al presidenzialismo e della firma del patto anti-inciucio nei confronti della sinistra, sempre che questa esista ancora nel nostro Paese.

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