Mercati positivi: l’azionario oscilla sopra la parità e i future USA guadagnano. Il foocus dei trader resta su inflazione, tapering Fed, ripresa. In Cina i prezzi alla produzione sono da record.
Mercati oggi: la maggior parte delle azioni asiatiche guadagna, così come i futures azionari USA.
I trader mantengono alta la concentrazione sul ritmo della ripresa economica, rallentato dai colli di bottiglia delle forniture e i prezzi in aumento, mentre la prospettiva di una politica monetaria più restrittiva si fa sempre più strada. I verbali Fed hanno ribadito ieri che il tapering dell’acquisto asset potrebbe iniziare già a novembre.
Intanto, in Cina i prezzi alla produzione sono volati ai massimi storici e S&P Global ha declassato due importanti sviluppatori immobiliari cinesi.
In questo contesto, vediamo cosa succede nei mercati oggi.
Mercati asiatici in rialzo. Cina sotto la lente
Le azioni aumentano in Giappone e Corea del Sud, con guadagni più oscillanti in Cina.
I dati sulla potenza asiatica hanno mostrato la più alta inflazione factory-gate (dei prezzi alla produzione) in quasi 26 anni. I prezzi alla produzione sono balzati del 10,7% su base annua a settembre, spinti soprattutto dall’aumento delle materie prime, carbone in testa. Le stime indicavano un +10,5% e il mese precedente aveva segnato un incremento del 9,5%.
I futures statunitensi ed europei sono in rialzo, dopo che Wall Street ha interrotto una serie di perdite di tre giorni.
Dagli USA, un rapporto ha mostrato che l’inflazione statunitense continua a crescere, con un risultato al di sopra del 5%, mentre gli ultimi verbali della Fed hanno segnalato la possibile riduzione degli acquisti di obbligazioni da metà novembre o metà dicembre.
Alle ore 8.32 il Nikkei giapponese guadagna l’1,46% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai scambiano rispettivamente poco sotto la parità e a +0,06%.
Hong Kong è chiuso per festività. La banca centrale di Singapore ha inaspettatamente inasprito la politica monetaria e ha aumentato il tasso di interesse di riferimento, citando previsioni di un incremento dell’inflazione.
Cosa preoccupa i mercati
Gli investitori continuano a valutare la resilienza della riapertura dalla pandemia alle interruzioni della catena di approvvigionamento, al balzo dei prezzi dell’energia e alla prospettiva di un supporto ridotto della banca centrale.
Nella stagione degli utili finora, i dirigenti delle società S&P 500 hanno menzionato la frase “catena di approvvigionamento” circa 3.000 volte nelle relazioni agli investitori, molto di più della cifra record dell’anno scorso.
Il problema esiste e si sta facendo preoccupante, tanto da richiamare fortemente l’attenzione della Casa Bianca. Continua ancora anche la pressione energetica in Europa.
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