Dopo l’attesa riunione Fed e le parole di Powell, i mercati oggi scambiano positivi. C’è un rinnovato clima di fiducia: che succede in Asia e nelle Borse?
Mercati oggi rassicurati e spinti dalla Fed e dalle parole di Jerome Powell.
Le azioni asiatiche sono salite dopo le proiezioni della Federal Reserve per i tassi di interesse che rimarranno prossimi allo zero fino al 2023.
L’S&P 500 ha raggiunto un record, alimentato dalla conferma che la banca centrale manterrà la politica accomodante fino a quando gli Stati Uniti non avranno raggiunto pienamente la strada della ripresa.
In questa cornice di rinnovata fiducia, che succede oggi nei mercati?
Mercati oggi in rialzo: c’è l’effetto Fed
Riflettori accesi sugli scambi azionari oggi, dop la conferenza stampa di Powell: l’indice MSCI di azioni Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è aumentato dello 0,87%, mentre le azioni in Cina sono avanzate dello 0,74%.
Il Topix del Giappone è balzato oltre la soglia di 2.000 per la prima volta dal 1991, diventando quest’anno il principale indice azionario dell’Asia con le migliori prestazioni.
Anche le azioni della Corea del Sud e di Singapore sono aumentate di oltre l’1%, sulla scia di una forte sessione a Wall Street.
I future sull’e-mini per l’ S&P 500 sono aumentati dello 0,7%. I futures sull’Euro Stoxx 50 hanno guadagnato lo 0,52%, quelli sul DAX tedesco lo 0,75% e quelli FTSE sono aumentati dello 0,4%, indicando un inizio brillante per il trading europeo.
Mercoledì l’indice S&P 500 ha chiuso a un livello record e il Dow Jones Industrial Average ha raggiunto gli oltre 33.000 punti per la prima volta, sostenuto dalle forti previsioni economiche della Fed e dai commenti di Powell secondo cui è troppo presto per discutere le misure di tapering-off.
L’indice delle azioni di MSCI in tutto il mondo ha guadagnato lo 0,35% avvicinandosi al massimo storico.
Rendimenti sempre in focus
Le indicazioni della Fed sono state chiare: l’economia USA farà un balzo, la disoccupazione migliorerà ma con ritmo ancora lento e l’inflazione dovrebbe raggiungere il 2,4% quest’anno, al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale.
Jerome Powell, comunque, lo ha definito un’impennata temporanea che non cambierà l’impegno della Fed di mantenere il suo tasso di interesse overnight di riferimento vicino allo zero.
Da segnalare, comunque, che alcuni falchi della banca centrale hanno indicato già nel 2022 la possibilità di tassi più elevati.
I rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sono rimasti alti, con il Treasury Note a dieci anni oltre l’1,6%.
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