I mercati scambiano in rialzo, sebbene Hong Kong resti in rosso colpito dal ritorno della tensione tech tra Cina e Stati Uniti. Omicron, inflazione e mosse delle banche centrali restano in focus.
Mercati oggi: le azioni scambiano per lo più in rialzo in Asia dopo un ampio rally a Wall Street, con gli investitori che valutano la diffusione della nuova variante e le misure che i Governi stanno adottando per limitarla.
A destare l’attenzione dei trader sono anche le novità nel mai sopito scontro tra le potenze cinese e statunitense.
Il colosso cinese Didi ha dichiarato che avrebbe cancellato la quotazione a New York, rinnovando la preoccupazione per le tensioni USA-Cina e la regolamentazione tecnologica.
In questa cornice di eventi, vediamo cosa succede oggi nei mercati.
Mercati: scintille USA-Cina sulle big tech
Alle ore 8.20 circa, il Nikkei guadagna l’1% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai viaggiano in territorio positivo, rispettivamente a +0,86% e +0,94%. Rimane in rosso l’Hang Seng di Hong Kong, a -0,44%.
Quest’ultimo dato è indicativo del riaccendersi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sull grandi aziende quotate. Nello specifico, il colosso Didi Global ha dichiarato venerdì 3 dicembre che si ritirerà dalla Borsa di New York e sposterà la sua quotazione a Hong Kong, mentre il Partito Comunista al potere rafforza il controllo sulle industrie tecnologiche.
La Securities and Exchange Commission statunitense si è mossa per richiedere che i titoli esteri quotati negli USA come Didi rivelino le loro strutture proprietarie e i rapporti di audit, il che potrebbe portare alla cancellazione di alcuni di essi.
L’analista della Bank of Singapore Moh Siong Sim ha commentato su Reuters:
“Il delisting che inizia a verificarsi dà un po’ di nervosismo sull’incertezza su come ciò influisca sul più ampio quadro USA-Cina”
La notizia su Didi arriva il giorno dopo che l’azienda di trasporti e consegne Grab con sede a Singapore è scivolata di oltre il 20% al suo debutto al Nasdaq. La quotazione è la più grande a Wall Street da una società del sud-est asiatico.
Infine, sul fronte Cina da segnalare che il Caixin China General Services Pmi ha registrato il livello più basso degli ultimi tre mesi, toccando 52,1 a novembre rispetto a 53,8 di ottobre. La ripresa dei contagi ha smorzato domanda e offerta.
Petrolio in rialzo dopo l’OPEC
Al momento in cui si scrive il prezzo del petrolio avanza, dimostrando di non essere stato sconvolto dalla decisione dell’OPEC di continuare con gli aumenti di produzione previsti anche a gennaio.
C’è, quindi, un sentiment di cauto ottimismo nonostante la diffusione della variante Omicron, della quale si aspettano novità.
Lo stratega della Commonwealth Bank of Australia Tobin Gorey ha sottolineato che la Fed non sta ignorando la minaccia di Omicron, ma sta scegliendo di non ritardare le risposte di politica monetaria. Ha aggiunto:
“L’OPEC+ ha fatto una cosa simile. Nessuno ha bloccato i cambiamenti politici pianificati... ed entrambi sono forse esempi che suggeriscono che le risposte di blocco alle ondate epidemiche stanno diventando meno probabili”
Si attendono oggi i dati sull’occupazione USA.
© RIPRODUZIONE RISERVATA