Mercati in rosso oggi, pressati dalle incognite del momento. Dalla scarsità di materie prime energetiche, al tapering della Fed fino alla crisi Evergrande, c’è nervosismo.
Mercati oggi: le azioni asiatiche perdono terreno, seguendo i cali di Wall Street, mentre gli investitori si preoccupano per le incertezze economiche che hanno causato un picco nei rendimenti dei titoli di riferimento statunitensi e hanno spinto il dollaro a un massimo di oltre 10 mesi.
Stanno riemergendo dubbi sulla ripresa globale in un momento in cui la Federal Reserve è destinata a ridurre gli stimoli e l’amministrazione Biden è bloccata in negoziazioni controverse sul tetto del debito, che potrebbero portare a un arresto del Governo.
La crisi del colosso Evergrande, inoltre, continua a preoccupare e non ha risolto i pagamenti di tutti gli obbligazionisti, soprattutto quelli stranieri.
Con i prezzi energetici alle stelle, infine, lo spettro inflazione comincia a spaventare.
In questo ritrovato clima di nervosismo, cosa succede oggi nei mercati?
Mercati: c’è nervosismo, Asia di nuovo in rosso
L’indice di MSCI delle azioni asiatiche registra il ribasso maggiore in quasi sei settimane e si avvia al suo primo calo trimestrale.
Il Giappone cade e la Cina scivola, appesantita dall’aggravarsi della crisi di China Evergrande Group e dalla carenza energetica.
Nello specifico, alle ore 8.14 circa, per il Nikkei è tonfo, con una perdita del 2,21% e gli indici Shenzhen e Shanghai diminuiscono dell’1,2% e dell’1,38%.
Hong Kong scambia in territorio positivo, con un +0,42%.
La carenza di elettricità sta mettendo in ginocchio in dragone, con grandi industrie costrette a fermare la produzione. Carbone alle stelle, gas introvabile, severi requisiti per le aziende contro l’inquinamento stanno frenando la già difficile attività industriale per via dei colli di bottiglia.
Intanto, non si placa la vicenda Evergrande. Il colosso prevede di vendere una quota di 9,99 miliardi di yuan che possiede in Shengjing Bank.
Evergrande dovrebbe effettuare un pagamento di interessi da $ 47,5 milioni sulla sua obbligazione in dollari del 9,5% del marzo 2024, dopo aver perso un pagamento simile la scorsa settimana, ma non ci sono indicazioni al riguardo.
Intanto, la banca popolare cinese ha proseguito con le sue iniezioni di liquidità.
Wall Street sotto pressione, rendimenti volano
Durante la notte, tutti e tre i principali indici azionari statunitensi sono scesi di quasi il 2% o più, con i titoli tecnologici sensibili ai tassi di interesse più colpiti dall’aumento dei rendimenti.
I tassi di riferimento a 10 anni hanno guadagnato 25 punti base in cinque sessioni e si sono fermati all’1,5513%, dopo aver toccato il massimo da metà giugno il giorno prima, mentre l’indice del dollaro era a 93,752.
È stato il più grande calo percentuale di un giorno dell’indice S&P 500 da maggio e il maggiore del Nasdaq da marzo, ma i futures sulle azioni statunitensi, gli e-mini S&P 500, sono aumentati dello 0,25% nelle ore asiatiche.
Si accendono i riflettori sulla Casa Bianca. Durante un’audizione al Senato, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell e il segretario al Tesoro Janet Yellen hanno entrambi avvertito che un default degli Stati Uniti dovuto al mancato aumento del tetto del debito avrebbe conseguenze catastrofiche. I repubblicani hanno bloccato una mossa democratica al Senato per aumentare il limite del debito.
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