Mercato immobiliare: cosa c’è da sapere prima di investire

Pierandrea Ferrari

13 Dicembre 2020 - 18:30

Investire i propri risparmi in azioni o in fondi di investimento è un’opzione sempre valida, ma il mercato immobiliare può offrire altrettanti vantaggi. Ecco cosa c’è da sapere prima di puntare sul mattone.

Mercato immobiliare: cosa c’è da sapere prima di investire

Il mercato immobiliare è ancora un settore particolarmente attrattivo per gli investitori. Dalle case ai condomini, dai magazzini agli studi professionali, le opzioni offerte dal Real Estate sono molteplici.

Prima di iniziare, tuttavia, è necessario conoscere alcune regole basilari, utili soprattutto ad evitare errori e a proteggere i propri risparmi. Ecco cosa c’è da sapere sul mercato immobiliare per investire con consapevolezza.

Mercato immobiliare: quando iniziare ad investire?

Il detto che richiama la solidità degli investimenti sul mattone rimane ampiamente popolare in Italia. Ma il mercato immobiliare, sebbene possa permettere agli investitori di generare profitti, è un settore che comporta una percentuale di rischio da non sottovalutare. Per mettersi al riparo da eventuali turbolenze è necessario, prima di iniziare, essere in una posizione finanziaria di forza.

In altre parole, l’investimento deve essere coerente con le proprie risorse economiche. Da evitare, soprattutto, alcune pratiche rischiose, come l’utilizzo di somme prese in prestito da altre persone.

In questa ottica, una prima “red flag” da non sottovalutare è quella relativa all’acconto che viene depositato per acquistare l’immobile. L’ammontare della cifra, che rispecchia proporzionalmente il valore dell’investimento, deve essere nella disponibilità dell’investitore.

Il rischio che si corre, infatti, è quello di intraprendere una strada troppo onerosa che, in ultima analisi, potrebbe comportare la perdita dell’acconto versato.

Le due regole auree per non sbagliare investimento

Sono due le regole che un investitore dovrebbe tenere a mente quando valuta l’acquisto di un immobile. Fondamentali quanto basilari, queste regole possono offrire immediatamente una chiara indicazione sulla solidità dell’investimento.

La prima, denominata “regola dell’1%”, fa riferimento al prezzo d’affitto dell’immobile acquistato. Seguendo fedelmente questa indicazione, un investitore dovrebbe evitare di attingere ai propri risparmi per acquistare case, negozi o uffici il cui affitto non superi, nelle previsioni, l’1% del valore dell’immobile.

In altre parole, acquistare un immobile per 500.000 euro è un investimento proficuo solo se l’investitore può trarne un affitto mensile di almeno 5.000 euro. Questa regola evidenzia come investire in aree particolarmente costose potrebbe non essere la soluzione migliore per chi si sta affacciando per la prima volta su questo settore.

A completamento della prima regola vi è poi quella del 50%. Il prezzo dell’affitto, come illustrato da questa regola, non rappresenta l’incasso netto dell’investitore. Circa il 50%, infatti, viene devoluto in tasse o impiegato per far fronte ad altre spese, come quelle di mantenimento dell’immobile.

In sostanza, se si procede all’acquisto di una proprietà dal valore di 100.000 euro – riuscendo ad ottenere un affitto da 1.000 euro – la quota mensile realmente incassata sarà solo di 500 euro. Questa cifra, inoltre, non rappresenta il profitto del proprietario dell’immobile, poiché non comprende le spese per il mutuo.

Se la rata mensile del mutuo dovesse essere di 600 euro, l’investitore non riuscirebbe ad ottemperare alla regola dell’1% poiché, vista anche la seconda regola illustrata, si muoverebbe in territorio negativo per 100 euro.

Ci sono molti modi, tuttavia, per rispettare queste due regole ed ottenere consequenzialmente un profitto dai propri investimenti nel mercato immobiliare. Acquistare immobili il cui prezzo non corrisponde al valore è la strada principale e, inevitabilmente, costituisce una linea di demarcazione tra chi riuscirà ad ottenere profitti e chi dovrà dirottare i propri investimenti verso altri settori.

Conviene ancora investire nel mercato immobiliare?

Una condizione finanziaria adeguata all’investimento e il ligio rispetto delle regole illustrate sono elementi essenziali per avviare con successo una carriera nel settore immobiliare. Tuttavia, investire sul mattone rimane un’attività rischiosa.

Indipendentemente dalla pandemia in corso, infatti, gli investitori devono avere piena consapevolezza delle problematiche tradizionali del mercato immobiliare italiano. Una panoramica accurata dei punti di forza e di debolezza del settore può infatti aiutare a calibrare meglio i propri investimenti.

In primo luogo, il mercato degli affitti in Italia non è particolarmente reattivo a causa del tasso di proprietà immobiliare nel Paese. Inoltre i proprietari di immobili hanno pochi strumenti a disposizione per tutelarsi dalla morosità degli affittuari.

Le tasse, in aggiunta, possono rappresentare un ulteriore freno all’investimento poiché l’immobile non potrebbe essere considerato una prima casa, perdendo dunque i benefici legati all’abolizione dell’Imu.

La convenienza dell’investimento dipende anche dall’area del Paese in cui si vogliono puntare i propri risparmi. Il valore del mercato immobiliare è rimasto costante nelle grandi città come Milano e Roma, mentre si sono registrate contrazioni consistenti della domanda in altre regioni.

Sebbene il valore degli immobili abbia subito un decremento con la pandemia, le prospettive di una distribuzione capillare di un vaccino anti-Covid – prevista per il terzo trimestre del 2021 – potrebbero portare ad un forte rimbalzo del settore. Allo stato attuale, in attesa di risvolti confortanti sul fronte della lotta al coronavirus, rilevanti sono le opportunità di trarre profitto dalle case di campagna, unitamente ai bilocali nelle grandi città.

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