In Italia e in Europa sono molti i politici che temono l’infiltrazione di terroristi tra i profughi in arrivo dall’Afghanistan: ecco qual è la situazione nel Vecchio Continente dopo i primi controlli.
C’è il rischio che dei terroristi possano infiltrarsi tra i profughi afgani? Questa è la domanda che molti Stati si stanno ponendo nel momento in cui devono decidere se accettare o meno l’arrivo dei tanti migranti pronti ad abbandonare il travagliato Paese asiatico.
Dai riscontri dopo i primi arrivi emerge come il rischio sia concreto, anche se i numeri appaiono fortunatamente molto contenuti, ma su questo tema così delicato ha un grosso peso anche la propaganda politica.
In Germania dove le elezioni federali si terranno a settembre e in Francia, dove le urne invece si apriranno la prossima primavera, lo scontro politico sul pericolo terrorismo sta infiammando il dibattito politico.
Anche in Italia il tema è stato tirato in ballo da Matteo Salvini e da tutta la destra in generale, mentre Vladimir Putin ha annunciato la chiusura dei confini russi per le persone provenienti dall’Afghanistan proprio per i possibili rischi legati al terrorismo.
Terroristi dall’Afghanistan: c’è il rischio?
L’Afghanistan è un Paese che conta circa 38 milioni di abitanti, con una superficie doppia rispetto a quella dell’Italia. Oltre ai Talebani ora tornati al potere, nel territorio sono presenti miliziani dell’Isis, di al-Qaeda, narcotrafficanti e signori della guerra locali.
Il rischio di infiltrazione di terroristi tra i tanti profughi che hanno lasciato o hanno intenzione di lasciare l’Afghanistan è reale, complice anche il caos che da giorni regna nel Paese.
Dai controlli emersi finora in Francia, dove da Kabul nelle ultime settimane sono arrivate circa 3.000 persone, gli 007 d’Oltralpe hanno scoperto 5 Talebani provocando subito la dura reazione di Marine Le Pen: “Il dovere dell’accoglienza viene dopo la sicurezza dei francesi”.
Un criminale proveniente dall’Afghanistan e già precedentemente espulso è stato invece individuato di nuovo in Danimarca, con casi analoghi che si sarebbero verificati anche in Germania.
Numeri irrisori rispetto alle migliaia di profughi arrivati nelle ultime ore in Europa, ma non per questo la questione sembrerebbe essere stata presa sotto gamba dalle varie intelligence: il rischio c’è e la situazione va monitorata, ma la possibile presenza di terroristi non può diventare il pretesto per chiudere la porta in faccia a un popolo martoriato da una guerra figlia di scelte scellerate fatte da parte dell’Occidente.
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