L’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, andrà a processo il prossimo 11 giugno. Dovrà rispondere tra l’altro di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Il primo cittadino, sospeso dall’incarico, è coinvolto nell’ambito dell’inchiesta ‘Xenia’, inerente la gestione dei migranti nel centro calabrese.
La città di Riace, nel corso dei suoi tre mandati, è stata a lungo considerata un modello di eccellenza nell’accoglienza.
Gestione migranti a Riace, rinvio a giudizio per il sindaco Lucano
Mimmo Lucano dovrà rispondere di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio, ma anche di truffa con danno erariale per lo Stato, peculato, concussione, frode in pubbliche forniture e falso.
Il 2 ottobre scorso, proprio nell’ambito dell’operazione Xenia, Lucano era finito ai domiciliari, misura poi trasformata nel divieto di dimora a Riace. Gli avvocati avevano chiesto per il proprio assistito il non luogo a procedere.
Insieme a lui sono coinvolte, a vario titolo, 26 persone tra cui la compagna, tutte rinviate a giudizio. La decisione è stata letta oggi dal Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Locri, Amelia Monteleone, dopo una Camera di Consiglio durata sette ore. La prima udienza del processo si svolgerà, a Locri, l’11 giugno prossimo.
Ora bisognerà accertare se quella che era considerata una best practice nell’ambito dei sistemi di accoglienza dei migranti nascondesse invece una serie di gravi irregolarità: un ‘sistema criminale’ come ricostruito nell’inchiesta della Procura di Locri.
I legali del sindaco calabrese avevano anche presentato ricorso in Cassazione. La Corte Suprema, solo qualche giorno fa, aveva disposto il riesame del caso, smontando in parte le accuse.
Secondo i magistrati romani, a Riace, non ci furono truffe, né appalti truccati, né tanto meno matrimoni di comodo. Il servizio di raccolta differenziata, gestito da due cooperative, fu affidato regolarmente e nel pieno rispetto della legge.
Per la Procura di Locri, invece, Riace era un vero e proprio sistema criminale. Per l’ex sindaco, tra i capi di imputazione ci sono anche quelli demoliti dalla Cassazione. Intanto, il Ministero degli Interni si è detto pronto a costituirsi parte civile.
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