I pm di Milano hanno chiesto una condanna a 8 anni di carcere per gli ex vertici Mps Mussari e Vigni, nonché una confisca record per gli istituti di credito coinvolti
Carcere agli ex vertici Mps e confisca record da €440 milioni a Nomura e Deutsche Bank AG nell’ambito del processo a 16 imputati coinvolti nelle operazioni sui derivati Santorini, Alexandria, Fresh e Chianti Classico. La Procura di Milano ha chiesto 8 anni e €4 milioni di multa per l’ex presidente di Monte dei Paschi Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale Antonio Vigni, 6 anni e €1,5 milioni per Gianluca Baldassarri (ex responsabile finanza) e Daniele Pirondini (ex direttore finanza).
Mps, chiesta confisca record per Deutsche e Nomura
L’ipotesi degli inquirenti è che le operazioni finanziarie siano servite a coprire le perdite nei bilanci in seguito all’acquisto di Antonveneta da parte dell’istituto senese per 10 miliardi di euro. Nel mirino del pm sono finite anche le banche che avrebbero strutturato i derivati, ovvero Nomura e Deutsche Bank AG, per le quali sono state chieste multe da 1,8 milioni di euro ciascuna e confisca, rispettivamente, di 444,8 e 440,9 milioni di euro.
Delle 13 persone fisiche imputate (le altre sono banche), solo per due ex funzionari della banca tedesca è stata chiesta l’assoluzione. Mps aveva patteggiato nel 2016 una sanzione da 600.000 euro e la confisca per 10 milioni di euro.
Mps, le richieste di condanna
Per tutti gli altri, le richieste di condanna vanno da 2 a 6 anni. 5 anni e 8 mesi, più una multa da 1,4 milioni di euro, sono stati chiesti per due allora managing director di Deutsche Bank, Michele Faissola (head of structured trading) e Dario Schiraldi (head of Europe Sales), 2 anni e 6 mesi per Marco Veroni, manager nelle relazioni con Mps. Condanne pesanti chieste anche per gli ex vertici di Nomura, con 6 anni e una multa da un milione e mezzo di euro per Sadeq Sayeed (CEO Nomura London) e Raffaele Ricci, responsabile vendite Europa e Medio Oriente.
Quanto al ruolo di Banca d’Italia e Consob, spesso accusate dalla politica di non aver sufficientemente vigilato, il pm Mauro Clerici ha affermato che indubbiamente le “omissioni informative” dei dirigenti Mps “abbiano impedito” alle autorità l’effettiva conoscenza dei fatti, soprattutto in relazione alle operazioni dette del Chianti Classico.
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