Nuovi messaggi dalla BCE: PEPP a rischio?

Violetta Silvestri

26 Maggio 2021 - 11:54

I vari membri della BCE continuano a lanciare messaggi sulla situazione economica europea: i toni restano dovish sugli aiuti, quali novità sul PEPP?

Nuovi messaggi dalla BCE: PEPP a rischio?

Dalla BCE continuano a giungere toni dovish e rassicuranti sul sostegno ai Paesi dell’Eurozona: quali nuovi messaggi dai membri del board?

Con i mercati attenti a monitorare inflazione, tassi di interesse e, soprattutto, parole chiave come tapering, ogni commento proveniente dalla banca centrale assume un significato cruciale.

Il PEPP, programma straordinario di acquisti bond, sarà mantenuto fino a marzo 2022, o verrà alleggerito prima? Gli ultimi commenti dalla BCE hanno fatto chiarezza.

Le idee - chiare - della BCE sulla ripresa

Ci sono state nuove dichiarazioni da parte dei membri della Banca Centrale Europea, ma nessuna sorpresa. Almeno a parole, infatti, l’Eurotower sta mantenendo il tono rassicurante: non è tempo di allentare con le misure di sostegno. E, dunque, gli acquisti del PEPP non si cambiano.

Nello specifico, in un’intervista Panetta ha ricordato che il miglioramento economico è atteso nella seconda parte dell’anno, ma cantare vittoria adesso sarebbe un errore.

Per quali motivi? Almeno due: “il PIL dell’area dell’euro è tuttora inferiore del 5,5 per cento rispetto al livello pre-crisi e ancor di più rispetto al trend di crescita precedente la pandemia. Ciò significa che milioni di posti di lavoro persi non sono stati recuperati.”

E poi, ha aggiunto il membro del board, l’Eurozona è ancora fortemente dipendente dai sussidi governativi.

Insomma, il vecchio continente non è affatto fuori dal tunnel e l’inflazione si sta alzando solo in modo transitorio. Il ritornello ribadito è stato: non ci sono ancora le condizioni finanziarie favorevoli per allentare le misure.

Secondo Panetta, quindi:

“Il Consiglio direttivo ha stabilito che continueremo a effettuare acquisti netti di titoli nell’ambito del PEPP almeno sino alla fine di marzo del 2022, e in ogni caso finché non sarà conclusa la crisi legata al coronavirus. Il nostro obiettivo è stimolare l’economia in misura sufficiente per superare questa fase critica.”

In questa cornice, la sintesi è stata: “Non mi sembra che le condizioni dell’economia giustifichino una riduzione degli acquisti

Si va avanti, dunque, con la politica accomodante, con l’impegno di valutazioni economiche a giugno.

Sulla stessa linea si era pronunciato ieri, 25 maggio, Yannis Stournaras, del board BCE: non ci sono le condizioni per cambiare l’attuale ritmo di acquisti del PEPP.

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