Obbligazioni Astaldi in preda alla volatilità. Salvataggio appeso all’intervento di Salini Impregilo, ma si teme anche l’amministrazione straordinaria
Obbligazioni Astaldi nuovamente nel mirino di speculatori e investitori. A pochi giorni dalla presentazione del piano di ristrutturazione finanziaria, azioni e bond del gruppo di costruzioni romano, finito in concordato preventivo a settembre 2018, sono tornati in preda alla volatilità. L’avvicinarsi della deadline (14 febbraio) per la presentazione del piano al Tribunale di Roma e la mancanza di certezze sul salvataggio, alimentano infatti i movimenti speculativi e la paura.
Sulla piattaforma EuroTLX, le obbligazioni high hield Astaldi 7,125% 2020 (Isin XS1000393899), in default dallo scorso mese di dicembre, trattano ora intorno a 23 centesimi dopo essere salite fino a metà gennaio a quota 34. L’andamento del bond non è dissimile da quello del titolo azionario Astaldiche è passato nell’arco di un mese da 0,50 a 0,80 circa per poi ripiegare in questo momento intorno a 0,76 con ampi e violenti movimenti verso l’alto e il basso a seconda delle notizie che trapelano dalle sale operative.
Obbligazioni Astaldi al 23% del valore nominale
Stando alle ultime notizie, i giapponesi di IHI Corporation si sarebbero ritirati dalla partita, lasciando campo libero a Salini Impregilo per il salvataggio di Astaldi. Si profila quindi una soluzione tutta italiana per la messa in sicurezza della seconda più grande impresa di costruzioni del Paese. «Difficile capire al momento se si tratta di una mossa politica o prettamente economica», fa notare il Comitato dei Bonholders che segue da vicino l’evoluzione della partita. «Se fosse una questione politica, allora Salini Impregilo avrebbe già dovuto presentare la propria offerta, cosa che ancora non è avvenuta. Se invece fosse una questione economica (e finanziaria), come sottolineato da IHI Corporation per cui sarebbe necessario un impegno di circa 600 milioni di euro per salvare Astaldi, allora si giustifica anche la titubanza di Salini».
Astaldi a rischio amministrazione straordinaria
Secondo indiscrezioni, Salini Impregilo interverrebbe solo se anche lo Stato, attraverso Cassa Depositi e Prestiti, facesse la sua parte. Un progetto ad hoc è allo studio da tempo anche per il salvataggio di Trevi, Condotte e CMC Ravenna allo scopo di creare un maxi-polo pubblico-privato per la salvaguardia delle grandi opere. Cosa che però sarebbe vietata dalla normativa Ue che impedisce l’intervento pubblico nelle imprese private. A meno che una grossa società non finisca in amministrazione straordinaria per la quale si aprirebbero scenari di ristrutturazione diversi (come avvenuto per le banche) con tempi di soluzione però nettamente più lunghi rispetto a quanto previsto dalla procedura concordataria attuale. Motivo per il quale – secondo gli analisti – i bond sono crollati ultimamente poco sopra i 23 centesimi nel timore che Salini, all’ultimo, potrebbe tirarsi indietro spalancando le porte all’amministrazione straordinaria. A quel punto, azioni e obbligazioni verrebbero sospesi dai mercati regolamentati.
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