2022 anno di crescita per l’economia e per il mercato del lavoro. Boom di opportunità di lavoro in alcuni settori, a dirlo i datori di lavoro stessi. Ecco quali e dove in Italia.
Il 2022 sarà un anno di ripresa economica, lo dicono i dati dell’OCSE e lo dicono gli imprenditori e i datori di lavoro che prevedono una crescita nel mercato e delle opportunità di lavoro. Emerge chiaramente dall’indagine condotta da Manpower Group: le grandi aziende aumenteranno i posti di lavoro.
E le medie e piccole aziende? Molto più indietro e molto meno sicure sul futuro. Almeno l’aumento del tasso di occupazione sarà omogeneo in tutto il Paese, complice anche il tipo boom di posti di lavoro che si andranno a creare e ad aprire principalmente nel settore tecnologico, che permette lo smartworking.
I settori che dimostrano una maggior capacità di creare opportunità di lavoro sono sempre i soliti di cui si parla negli ultimi anni. Lavori ad alta specializzazione nel mondo dell’informatica e della finanza. Dall’indagine spunta fuori anche un altro ambito in crescita, quello immobiliare.
Opportunità di lavoro: il boom del 2022
Secondo l’indagine di Manpower Group il 2022 dovrebbe far segnare un boom occupazionale. A dirlo, rispondendo al quesito, i datori di lavoro italiani, intervistati insieme a quelli di altri 40 Paesi.
Sono proprio gli imprenditori e i datori di lavoro che parlano di fiducia nella ripresa economica e nel ritorno in sede. Le opportunità di lavoro nei primi mesi del 2022 sembrano così aumentare del 28%, il 27 per cento in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
A dare questo segnale sono le grandi aziende, quelle che si aspettano un aumento della forza lavoro. Meno della metà degli intervistati (43%) pensa a investire sull’assunzione, mentre un più realistico 39% pensa che tutto rimarrà più o meno stabile ancora per un po’. Il dato in negativo, cioè il 16% dei datori che prevede una diminuzione del personale occupato, rientra in quella fascia d’impresa definita medio-piccola.
Opportunità di lavoro: come va per le medio-piccole imprese
Inutile girarci troppo intorno: sono le medie e piccole aziende a rimetterci dopo due anni di crisi. Anche le grandi aziende stanno vivendo un periodo difficile, con attività di centinaia di lavoratori che delocalizzano l’azienda per risparmiare sul costo del lavoro. Sono però le aziende più piccole a subire i danni più gravi.
Tale differenza si riscontra nelle risposte dei datori di piccole e medie imprese che prevedono un calo dell’occupazione rispettivamante del -5% e dell’-8%.
Opportunità di lavoro: quali i settori con più offerte e dove
Saranno le grandi aziende a trainare la ripresa dell’occupazione nel nostro Paese, almeno da quanto emerge dall’indagine. I settori di occupazioni non stupiscono e ancora una volta, come accade da tempo negli ultimi anni, si riconfermano i settori finanziari, bancari e immobiliari, oltre a quello della tecnologia.
Nel settore delle telecomunicazioni le opportunità di lavoro cresceranno di oltre il +30%, seguito dal settore del commercio all’ingrosso (+35%). Altri settori in ripresa sono quello immobiliare e di costruzione, che aumenteranno i posti di lavoro dell’28% e, in generale, il settore manifatturiero prevede un altro 27% di opportunità di ingresso nel mercato del lavoro.
Accanto alle imprese, non si deve scordare l’incremento di richieste per la Pubblica amministrazione, nelle scuole, nel settore della salute e il lavoro nel sociale.
Va sottolineato un aspetto positivo: la crescita occupazionale sarà omogenea in tutto il Paese. La crescità sarà uguale da Nord a Sud, con un leggero stacco del Nord che fa da capofila con il circa +30%. A seguire il Centro e il Sud con, rispettivamente, il +27% e il +23%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA