In occasione delle elezioni suppletive nel collegio Sardegna 03 del Senato, ci sarà l’esordio di un simbolo comune tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle per sostenre il candidato giallorosso Lorenzo Corda.
Un baffo rosso e uno giallo su sfondo bianco, posto sotto al nome del candidato comune Lorenzo Corda. Questo è il primo storico simbolo presentato in maniera comune dal Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che farà il suo esordio alle elezioni suppletive per il collegio Sardegna 03 del Senato.
Il prossimo 20 e 21 settembre, in concomitanza con l’election day che riguarderà unirà il referendum sul taglio dei parlamentari alle regionali e al primo turno delle amministrative, ci sarà una sorta di anteprima di quella che potrebbe diventare un’alleanza strutturale.
Il collegio Sardegna 03, che comprende la provincia di Sassari e parte di quella di Nuoro, dovrà eleggere un nuovo senatore dopo il decesso di Vittoria Bogo Deledda, che alle elezioni del 2018 aveva ottenuto il seggio uninominale per conto del Movimento 5 Stelle.
Visti i numeri ballerini per la maggioranza a Palazzo Madama, per i giallorossi sarà fondamentale mantenere il seggio anche se Italia Viva, con Agostinangelo Marras, correrà per conto proprio insieme a Italia in Comune mentre il centrodestra compatto sosterrà Carlo Doria.
Il simbolo comune di PD e M5S
Dopo l’esperienza disastrosa delle regionali in Umbria, l’idea di un centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle anche a livello elettorale sembrava fosse essere destinata a naufragare al primo tentativo.
Nonostante le resistenze a livello locale, i vertici dem e pentastellati hanno però insistito tanto che adesso, tramite il consueto voto su Rousseau, il Movimento ha anche certificato la possibilità di fare alleanze con altri partiti facendo così cadere un altro tabù grillino.
Alle regionali in Liguria così il PD e i 5 Stelle sosterranno insieme il giornalista Ferruccio Sansa, mentre tramontata l’ipotesi della Puglia si starebbe cercando un accordo in extremis anche nelle Marche.
I motivi sono semplici: per battere il centrodestra a livello locale è necessario unire le forze, gettando le basi per un’alleanza che potrebbe diventare così strutturale interessando pure le prossime politiche.
Non è un mistero infatti come soltanto Giuseppe Conte, sostenuto dai giallorossi, potrebbe contendere a Matteo Salvini una vittoria alle urne, a prescindere da quella che sarà la prossima legge elettorale.
Renzi non ci sarà
Chi da questo progetto si è subito tirato indietro è Matteo Renzi, che alle suppletive in Sardegna andrà per conto proprio così come anche in Liguria, Veneto e Puglia presentando propri candidati insieme a una coalizione formata da forze moderate.
Il voto nel Nord della Sardegna del prossimo 20 e 21 settembre potrebbe essere di conseguenza una sorta di anteprima del prossimo scenario nazionale: tre poli formati dalla destra, dal centro e dal centrosinistra allargato al Movimento 5 Stelle.
Resta da capire quello che sarà il futuro di Forza Italia, al momento fedele a Lega e Fratelli d’Italia ma che potrebbe sposare il progetto di Renzi, dando vita a un polo moderato e riformatore alternativo a Salvini e Conte.
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