Per paradiso fiscale si intende un Paese che offre a persone e/o aziende straniere un’aliquota fiscale minima in un contesto politicamente ed economicamente stabile, con poca o alcuna necessità di condividere tutte le informazioni fiscali e finanziarie con le autorità fiscali straniere.
I paradisi fiscali non richiedono agli individui che ne godono di risiedervi, né alle società di operare obbligatoriamente al di fuori del Paese di provenienza per poter beneficiare delle politiche fiscali locali. Grazie alla globalizzazione delle attività commerciali, un numero crescente di società statunitensi, tra cui Microsoft, Apple e Alphabet, stanno spostando capitale in paradisi fiscali offshore per ridurre al minimo le imposte sulle società.
Lo status di paradiso fiscale beneficia il Paese ospitante, nonché le aziende e gli individui che offrono servizi correlati alla contabilità e agli uffici legali. I paradisi fiscali beneficiano dell’ingresso dei capitali verso le sue banche e le sue istituzioni finanziarie, che possono costituire una base fiorente per il settore finanziario interno. Gli individui e le aziende beneficiano invece di un risparmio fiscale dovuto a dei tassi d’imposta che vanno da zero a singole molto basse rispetto alle tasse relativamente alte applicate nei Paesi di provenienza.
Tra i paradisi finanziari più noti troviamo Andorra, Bahamas, Belize, Bermuda, Isole Vergini britanniche, Isole Cayman, Isole Manche, Isole Cook, Hong Kong, Isola di Man, Mauritius, Lichtenstein, Monaco, Panama e St. Kitts e Nevis.