Scegliendo di proseguire il versamento dei contributi con i volontari la pensione di vecchiaia si raggiunge sempre al compimento dei 67 anni.
Per raggiungere il requisito contributivo necessario all’accesso alla pensione possono essere versati anche i contributi volontari che, sia al diritto che al calcolo sono contributi effetti, esattamente come quelli da lavoro.
Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:
“Buon giorno,mia moglie nata nel 1957 ha circa 19 anni di versamenti di vari entità in quanto ha sempre lavorato come colf con varie ore lavorative.volevo sapere se possibile pagare volontariamente per raggiungere i 20 anni di contributi ,quanto pagherebbe e quando potrebbe andare in pensione. Io sono pensionato a 700 euro al mese senza nessun aiuto da nessuno.grazie.”
Pensione con contributi volontari
Sua moglie compie nel 2021 64 anni e con 19 anni di contributi potrebbe non avere diritto alla pensione di vecchiaia. Ovviamente decidendo di versare i 12 mesi mancanti con la contribuzione volontaria, potrebbe raggiungere i 20 anni di contributi necessari per accedere alla pensione al compimento dei 67 anni.
Il costo mensile della contribuzione volontaria, purtroppo, non so stabilirlo visto che l’INPS lo ricava calcolandolo sull’età del richiedente e sulla contribuzione già versata. Posso solo dirle che più alta era la retribuzione di sua moglie in costanza di lavoro e più alti saranno, oggi, i contributi volontari da versare.
In ogni caso, versando questo anno di contributi mancanti sua moglie avrebbe diritto al compimento dei 67 anni (più eventuali aumenti per adeguamento alla speranza di vita ISTAT) alla sua pensione di vecchiaia che, se è in possesso di contribuzione versata anche prima del 1996, sarà anche integrabile al minimo.
Per il diritto alla pensione della signora, infine, nulla conta che lei sia pensionato visto che la pensione previdenziale è calcolata solo sui contributi versati e non viene in ogni caso modificata dal reddito del nucleo familiare. Neanche l’eventuale diritto all’integrazione al trattamento minimo, tra l’altro, verrebbe intaccata dalla sua pensione: l’integrazione spetta in misura intera con limiti di reddito coniugale (propri e del coniuge) fino a 20mila euro.
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