Per chi ha versato pochi anni di contributi non sempre è semplice raggiungere il diritto alla pensione. Vediamo il caso.
Per avere diritto alla pensione di vecchiaia occorrono almeno 20 anni di contributi versati. Per chi non raggiunge questo limite minimo, accedere alla pensione potrebbe essere molto difficile.
Rispondiamo alla domanda di una lettrice di Money.it che, interrogandoci sulle possibilità di pensionamento della mamma, ci scrive:
“Buon pomeriggio,
leggevo il vostro blog per capire se mia madre con 13 anni di contributi versati avesse diritto ad una pensione.
Per accedere alla pensione casalinghe avrebbe dovuto versare contributi diversamente?
Sicuramente andremo al CAF per capire meglio la sua posizione, però leggendo sul vostro sito ho visto che avete messo a disposizione questa mail.”.
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Pensione con pochi anni di contributi
Come premesso in apertura di articolo, per avere diritto alla pensione di vecchiaia a 67 anni servono almeno 20 anni di contributi versati. La legge prevede alcune deroghe per chi è in possesso di determinati requisiti, permettendo l’accesso alla pensione, sempre a 67 anni, con soli 15 anni di contributi.
La legge Dini del 1995, poi, introduce la possibilità di pensionamento di vecchiaia al compimento dei 71 anni con soli 5 anni di contributi ma questa possibilità è limitata solo a coloro che ricadono interamente nel sistema contributivo. Questo significa che per poter accedere alla pensione di vecchiaia contributiva a 71 anni tutti i contributi devono essere stati versati a partire dal 1996 e nessun contributo deve essere stato versato prima.
Se sua madre, quindi, ha versato i 13 anni di contributi a partire dal 1996 ha diritto alla pensione di vecchiaia non appena compirà i 71 anni di età. Se, invece, i versamenti risalgono anche a prima di tale data l’unica possibilità di ricevere una pensione è con l’assegno sociale che, però, è riconosciuto solo in presenza di disagio economico e con redditi al di sotto di quelli stabiliti annualmente dalla legge.
Se sua madre vive con suo padre che percepisce una pensione o uno stipendio, di fatto, l’assegno sociale non le spetta. Così come se percepisce una pensione di reversibilità che la porta a superare il limite di reddito (che è molto basso).
La pensione erogata dal Fondo Casalinghe, infine, viene erogata solo in presenza di contributi versati volontariamente presso questo fondo. Non sono utili ad ottenerla i contributi da lavoro ma serve iscrizione al fondo e versamenti per almeno 5 anni dei contributi minimi richiesti. Non si tratta, quindi, di un beneficio riconosciuto indistintamente a tutte le casalinghe ma solo a quelle che hanno aderito al fondo stesso.
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