Conviene iscrivere anche i familiari a carico a un fondo pensione per la previdenza complementare; vediamo perché.
Pensare alla propria futura pensione è molto importante: ne abbiamo già parlato in diverse occasioni, spiegandovi il motivo per cui in futuro c’è il rischio di andare in pensione sempre più tardi e con un assegno sempre più basso.
La soluzione sembra essere una sola: aderire a un fondo per la pensione complementare. In questo modo potrete cominciare a investire per la vostra pensione futura, con il vantaggio di avere un doppio assegno sul quale contare.
Diversi i vantaggi del fondo pensione: dalla possibilità di godere di ottimi rendimenti alla totale deducibilità dei versamenti (entro un certo limite d’importo). In poche parole: in sede di dichiarazione dei redditi nell’anno successivo potrete recuperare quanto versato al fondo pensione.
E attenzione, poiché questo vantaggio fiscale non si applica solamente a voi ma a tutti i familiari a vostro carico. Ragion per cui, se ne avete l’intenzione e la possibilità economica, vi conviene riflettere sulla possibilità di far aderire anche loro a un fondo per la pensione integrativa, visto il vantaggio fiscale che ne deriva.
Fondo pensione anche per i familiari a carico: perché conviene
Se state riflettendo sulla possibilità d’investire sul futuro dei vostri figli, dando loro la garanzia di una rendita pensionistica futura, allora potete decidere di procedere con l’iscrizione - per loro conto - a un fondo pensione.
Nella maggior parte dei fondi pensioni aperti, infatti, viene data la possibilità d’iscrivere anche i familiari a carico. I vantaggi sono ormai noti, visto che le nuove regole del regime pensionistico - lasciate in eredità dalla Fornero - non danno particolari garanzie per il futuro. Serve investire da sé per garantirsi una pensione futura, e non sarebbe male se anche i genitori cominciassero a farlo per i propri figli.
Per questi, d’altronde, ci sono diversi vantaggi fiscali. L’articolo 8, comma 4, del Dlgs 252/2005, infatti, stabilisce che la contribuzione versata da una persona iscritta a un fondo pensione è fiscalmente deducibile dal reddito complessivo.
Ma la possibilità di dedurre i versamenti fatti a un fondo pensione non vale solamente per quelli intestati al contribuente che presenta dichiarazione dei redditi. Nello stesso Dlgs 252/2005, sempre nell’articolo 8 ma nel comma successivo, il 5, si legge infatti che sono deducibili anche i contributi versati nell’interesse di persone indicate nell’articolo 12 del TUIR (Dpr 917/1986). Si tratta semplicemente di quelli che vengono indicati come familiari a carico, quali:
- coniuge, figli, altri familiari o affini;
- reddito non superiore ai 2.840,51 euro, mentre per i figli di età non superiore a 24 anni questo limite è di 4.000,00 euro.
Per chi rientra nella suddetta condizione, dunque, c’è il vantaggio di poter dedurre dalle tasse quanto versato nel fondo pensione a loro intestato.
Ma attenzione: sia il fondo pensione del contribuente che presenta dichiarazione dei redditi, sia quelli intestati eventualmente a familiari a carico, sono deducibili nel limite complessivo di 5.164,57€. Per godere a pieno dei vantaggi fiscali, dunque, è necessario che complessivamente i versamenti effettuati non superino la suddetta cifra.
Qualora invece questo importo venisse superato, non si potrebbe godere della deducibilità per le somme oltre la suddetta soglia.
Il vantaggio fiscale, quindi, è notevole, così come la convenienza - ad esempio - per i vostri figli i quali, se continueranno per tutta la vita a versare al fondo pensione, si troveranno all’età di pensione con i vantaggi derivanti da un montante contributivo costituito da oltre 60 anni di capitalizzazione.
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