In quali casi il titolare di assegno ordinario di invalidità può accedere alla pensione prima dei 67 anni?
L’assegno ordinario di invalidità viene riconosciuto al lavoratore che ha perduto, per menomazione fisica o psichica, almeno due terzi della capacità lavorativa. Si tratta di una prestazione previdenziale che vede il calcolo dell’importo mensile basato sui contributi effettivamente versati dal lavoratore e che richiede per l’accesso la presenza di almeno 5 anni di contributi versati (di cui almeno 3 nel quinquennio precedente la domanda).
Rispondiamo alla domanda di una lettrice di Money.it che ci chiede:
“Salve chiedevo percepisco un un’assegno ordinario di invalidità avendo 2/3di capacità lavorativa di 651,00. Ho 56 anni quest’anno 57. E 36 anni di contributi.Lavoro a part time 20 ore settimanali. Avrei diritto di andare in pensione? Grazie aspetto vostra risposta”.
Pensione prima con assegno ordinario
I titolari di assegno ordinario di invalidità in nessun caso possono accedere alla pensione anticipata. Possono pensionarsi prima dei 67 anni nel caso alla scadenza triennale dell’AOI non rinnovano la domanda per accedere alla pensione anticipata. M, fintanto che percepiscono il beneficio l’accesso al prepensionamento per loro resta precluso visto che l’assegno in questione si trasforma in pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età.
L’unica eccezione a questa regola è rappresentata dalla pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi, ma solo perché si tratta a tutti gli effetti di una pensione di vecchiaia per accedere alla quale sono richiesti requisiti ridotti al lavoratore con un certo grado di invalidità.
E probabilmente lei proprio a questa misura si riferisce. Ma la risposta alla sua domanda non può che essere «dipende». Perché la misura in questione non è riconosciuta in base alla riduzione della capacita lavorativa, ma in base alla percentuale di invalidità riconosciuta al lavoratore e al settore lavorativo di appartenenza.
La pensione di vecchiaia anticipata che richiede 20 anni di contributi minimi versati (proprio come la pensione di vecchiaia) unitamente ad almeno 56 anni di età per le donne e 61 per gli uomini (più una finestra di attesa di 12 mesi che fa slittare l’effettivo pensionamento al compimento dei 57 anni per le donne e dei 62 anni per gli uomini) è riconosciuta solo a coloro che hanno certificata una invalidità di almeno l’80%.
Inoltre è da sottolineare che la misura è riservata solo ed esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato ed esclude sia i lavoratori autonomi che i dipendenti della pubblica amministrazione. Per rispondere alla sua domanda, quindi, potrà accedere a questa misura al compimento dei 57 anni solo se lavora nel settore privato e solo se l’invalidità pensionabile a lei riconosciuta è di almeno l’80%.
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