Pensioni: Quota 100 non piace ai lavoratori. Il 57% di coloro che hanno scelto l’anticipo con la misura del Conte 1 si sono congedati a 63, 64 o 65 anni secondo i dati INPS al 13 maggio.
Pensioni: Quota 100 non piace e pertanto si opta per Quota 101, Quota 102 o anche Quota 103. A rilevarlo sono i dati sulle pensioni, e quindi sulle uscite con Quota 100 di INPS, aggiornati al 13 maggio.
Le pensioni con Quota 100 non sembrano decollare come sperato e d’altronde la misura, che il 31 dicembre 2021 termina il triennio di sperimentazione, non verrà rinnovata, si pensa pertanto a una riforma, ma al momento vi sono solo ipotesi e nessuna certezza.
La pensione con Quota 100, 62 anni di età e 38 di contributi, non piace troppo ai lavoratori, specie ai dipendenti pubblici secondo i dati INPS.
Più che all’uscita con 62 anni di età moltissimi optano per la pensione a 63 anni, quindi Quota 101, o anche 64 o 65 anni, quindi con Quota 102 o Quota 103, meno con Quota 104 a 66 anni e questo per avere minori conseguenze negative sull’importo dell’assegno.
Restano i dubbi per il dopo Quota 100, le opzioni sul tavolo sono diverse, dalla maggiore flessibilità in uscita, ai percorsi agevolati per chi fa lavori usuranti, ma anche Quota 41 o Quota 102.
Pensioni: no a Quota 100, sì a Quota 101, 102 e 103
Per le pensioni Quota 100 non piace, ma i dipendenti privati e soprattutto pubblici secondo gli ultimi dati INPS hanno optato per Quota 101, 102 o 103, con l’uscita quindi a 63, 64 o anche 65 anni, qualcuno a 66. In particolare il 57% di coloro che hanno optato per Quota 100 sono andati quindi in pensione con un’età anagrafica maggiore e quindi con altre “quote”.
- il 43% dei lavoratori in pensione hanno optato per Quota 100;
- il 66% dei dipendenti pubblici sono andati in pensione con requisiti anagrafici più elevati di quelli previsti da Quota 100;
- il 51% sono stati i lavoratori privati a scavallare i requisiti per la pensione anticipata della misura del governo giallo-verde.
I dati quindi su Quota 100 non sono confortanti laddove comunque il governo per la riforma delle pensioni non ha intenzione di prorogarla al prossimo anno, d’altronde la misura non piace a Bruxelles.
Pensioni: i dati su Quota 100
Per le pensioni i dati di INPS sull’utilizzo di Quota 100 mostrano che la misura non piace, non solo a Bruxelles e al governo, ma anche ai lavoratori che come abbiamo visto hanno deciso di uscire con requisiti che superano, anche se di poco, quelli previsti dalla misura del Conte 1. Secondo i dati INPS al 13 maggio 2021:
- le domande giunte all’Istituto sono state 403.344;
- 297.269 quelle accolte;
- 54.930 quelle in lavorazione.
Inoltre le pensioni anticipate riguardano:
- per il 40.5% i dipendenti privati;
- il 29,9% quelli pubblici;
- il 20,6% gli autonomi.
Per quanto riguarda sempre Quota 100 hanno optato per la pensione anticipata maggiormente gli uomini rispetto alle donne:
- il 71,1% sono uomini:
- il 28,9% donne.
Tra i dipendenti pubblici tuttavia la pensione con Quota 100 va per la maggiore tra le donne. Ammesso che Quota 100 non sopravviverà alla fase sperimentale, occorrerà attendere i prossimi tavoli del governo per capire con maggiore chiarezza quale potrebbe essere la strada più praticabile per il futuro delle pensioni in Italia già, necessariamente, dal prossimo anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA