L’incontro tra il Ministro del Lavoro Andrea Orlando e i sindacati è avvenuto e l’argomento principale è stato il tema pensioni: vediamo i dettagli sull’incontro.
Pensioni: l’incontro tra il Ministro del Lavoro Andrea Orlando e i sindacati sembra avere avuto un riscontro positivo da entrambe le parti. A presenziare i segretari Maurizio Landini (di Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierlaolo Bombardieri (Uil).
Si è aperto un profondo confronto sul tema della previdenza e Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato delle richieste che ora saranno messe al vaglio per un ulteriore confronto che non termina dunque qui. Ora è il momento di capire quali sono le reali intenzioni del Governo in tema di previdenza e verificare se esiste davvero la possibilità di approfondire il dialogo sul tema delle pensioni.
Le richieste dei sindacati
La richiesta riguarda nuovi meccanismi di uscita dal lavoro che vadano oltre l’esperimento con Quota 100 e che evitino lo scalone di cinque anni dal 2022.
Le richieste dei sindacati sul tema della pensione riguardano due fronti. Il primo è quello inerente alla possibilità di uscita flessibile a partire dai 62 anni senza ricalcolo contributivo oppure, in alternativa, 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Altre tematiche sul fronte ancora aperto sono poi l’allargamento ad altri lavori dell’Ape sociale e il mantenimento e la conferma dell’Opzione Donna.
Ad aggiungersi a queste due tematiche fondamentali su cui spingono i sindacati, c’è anche la pensione di garanzia per i più giovani, di fianco a nuove tutele per le fasce più fragili della popolazione e anche nuovi sgravi in favore della previdenza integrativa. Tra le richieste dei sindacati c’è anche la tutela del potere d’acquisto delle pensioni e il rafforzamento, con conseguenziale estensione, della quattordicesima mensilità.
Le dichiarazioni di Maurizio Landini della Cgil
Al termine dell’incontro, Maurizio Landini, il segretario generale della Cgil, ha dichiarato che si è in attesa del Governo per capire se poter aprire una trattativa in merito all’incontro avvenuto. In linea generale, sembra comunque esserci ottimismo.
Ciò che pare certo, tuttavia, è che si rimarca la necessità di avere risposte e di averle dal Governo in tempi utili; viceversa, si sarà disposti anche ad avviare una mobilitazione per poter proseguire il dialogo in favore dei lavoratori.
Maurizio Landini ha anche sottolineato che c’è bisogno di una riforma che risolva Quota 100 e ha rimarcato l’importanza di non abbandonare i giovani lavoratori, anche incentivando sistemi di pensione nuovi o trasversali, se necessario.
Le dichiarazioni della Cisl
La Cisl ha ribadito l’importanza dell’uscita dal lavoro all’età di 62 anni o 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Insieme a questo, tutte le altre tematiche sono completamente abbracciate dal sindacato.
In tal senso, il segretario della Cisl ha sottolineato come sia importante incentivare i giovani alla previdenza complementare e come si debba mandare avanti in modo spedito il lavoro per fare un’operazione di verità sui costi e sul sistema previdenziale dell’Italia e sull’allargare l’attuale perimetro del lavoro gravoso e usurante.
Le dichiarazioni della Uil
Il segretario generale dell Uil Pierpaolo Bombardieri ha altresì dichiarato che ci si aspetta una imminente discussione collegiale all’interno dell’attuale Governo.
In tal senso, spera che il Governo e i partiti di coalizione mandino presto risposte chiare e definite. Si attende una risposta che dia certezza a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici che stanno per andare in pensione e hanno urgenza di chiarezza.
La discussione sul tema pensioni si riaprirà il prima possibile con un nuovo incontro, sperando che la politica abbia tempi brevi.
Il tema del green pass e i sindacati
I sindacati parlano chiaro in tema di green pass: è giusto vaccinarsi, ma un eventuale obbligo spetta alla legislazione. In ogni caso, non si può mettere a rischio il fondamentale diritto al lavoro né la corrispondente retribuzione.
In tal senso, Maurizio Landini della Cgil mostra la preoccupazione in merito al pericolo che il green pass possa diventare uno strumento di campagna politica, anziché un tema di sicurezza. Il virus deve sì essere battuto, ma senza creare ulteriori perdite di posti di lavoro.
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