Pensioni: cosa farà Draghi?

Antonio Cosenza

6 Febbraio 2021 - 10:50

Riforma delle pensioni: cosa dobbiamo aspettarci da Mario Draghi? Quota 100 non avrà in ogni caso chance di conferma.

Pensioni: cosa farà Draghi?

Governo Draghi: cosa verrà fatto per le pensioni? È la domanda di questi giorni, consapevoli di quanto fatto dall’ultimo Governo tecnico che ha portato in dote la Legge Fornero.

Quello delle pensioni è un tema molto delicato; sarà, infatti, uno dei tanti nodi che Mario Draghi dovrà sciogliere nel tentativo di formare un nuovo Governo, specialmente nel caso in cui la Lega dovesse decidere di appoggiare la maggioranza.

D’altronde, Salvini ha già fatto sapere di non essere disposto ad appoggiare un Governo che vuole “l’azzeramento Quota 100”. E proprio questa sarà una variante fondamentale sul tavolo delle consultazione, con Mario Draghi che dovrà anche dare risposte in merito a ciò che intende fare con il futuro di Quota 100 ma anche di tutto il sistema pensionistico.

Ovviamente è ancora presto per capire cosa farà Draghi in merito alle pensioni, ma un’idea chiaramente ce la siamo fatta.

Cosa deciderà di fare il Governo Draghi su Quota 100

Per quanto riguarda il tema delle pensioni il dossier più scottante è quello che porta il nome di Quota 100. La misura voluta fortemente dalla Lega e approvata dal primo Governo Conte - con la quale si può andare in pensione già all’età di 62 anni - cesserà di esistere dal 1° gennaio 2022.

Il Governo Conte-bis aveva deciso di non rinnovarla, pensando però ad un’alternativa - che poteva essere Quota 102 - per evitare che tra il 31 dicembre 2021 e il 1° gennaio 2022 ci potesse essere uno scalone di cinque anni.

Una riforma delle pensioni che si è interrotta inevitabilmente con la crisi di Governo, ma non è da escludere che Draghi decida di ripartire da qui. Quel che sembra certo, però, è che non si potrà in alcun modo riprendere il discorso legato da Quota 100.

Salvini questo lo sa: un Premier che guarda fortemente all’Europa non potrà, infatti, non prendere in considerazione le raccomandazioni che arrivano dalla stessa UE.

E sul tema delle pensioni le indicazioni dell’UE sono chiare: serve dare piena attuazione della Legge Fornero, in quanto non sono ammesse riforme che hanno come scopo quello di rendere più favorevole l’accesso alla pensione per i cittadini.

In questi anni non sono mancati i rimproveri da Bruxelles per il fatto che l’Italia abbia scelto di approvare Quota 100; una misura che va in direzione contraria al contenimento della spesa previdenziale, specialmente nell’ottica di un invecchiamento della popolazione.

Inutile, quindi, che Salvini chieda una conferma di Quota 100: non ci sarà, a meno che non dovesse esserci un Governo diverso da quello che si va sempre più definendo nelle ultime ore.

Cosa farà il Governo Draghi rispetto alle pensioni

Mario Draghi, comunque, non potrà non pensare ad una misura di flessibilità che possa alleggerire lo scalone di cinque anni che si verrà a creare una volta che Quota 100 cesserà di esistere. Una riforma delle pensioni è necessaria per evitare che ci sia un’eccessiva disparità di trattamento per coloro che per pochi mesi non raggiungeranno i requisiti per accedere a Quota 100.

A tal proposito, Quota 102 potrebbe essere una soluzione di comodo. Età minima per il pensionamento aumentata a 64 anni e penalizzazione per ogni anno di uscita saranno utili per evitare che una tale misura vada ad impattare economicamente sul sistema pensionistico.

Si tratta però di una misura che non soddisfa né la Lega né tantomeno i sindacati; Draghi, quindi, dovrà fare da mediatore tra le parti, ben consapevole però di quello che ci chiede l’Unione Europea.

Cosa farà quindi Draghi sulle pensioni? Nessuna riforma che andrà a penalizzare ulteriormente i lavoratori come fece il Governo Monti, ma neppure misure come Quota 100 o Quota 41 per tutti. Spetterà a lui capire come collocarsi nel mezzo.

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