Pensioni d’oro: cosa sono e chi le percepisce?

Antonio Atte

6 Luglio 2016 - 13:31

Pensioni d’oro: cosa sono? E chi ne ha diritto? Dopo l’ok al prelievo sui maxi-assegni deciso dalla Consulta si torna a parlare di pensioni d’oro. Facciamo un po’ di chiarezza.

Pensioni d’oro: cosa sono e chi le percepisce?

Pensioni d’oro: cosa sono e chi le percepisce? Il tema delle pensioni d’oro è tornato prepotentemente alla ribalta a seguito della recente decisione della Consulta, la quale ha stabilito che il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro più alte (cioè da 14 a 30 volte superiori alle minime) previsto dalla legge di stabilità 2014 del governo Letta è legittimo.

Secondo la Corte Costituzionale, il prelievo sulle pensioni d’oro - il quale ha una durata triennale e scade a fine 2016 - “è giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema” e dunque potrebbe in teoria anche essere riproposto dall’attuale esecutivo.
Ma cosa sono le pensioni d’oro? E chi le percepisce?

Pensioni d’oro: cosa sono?

Le pensioni d’oro sono pensioni ben più alte della media.
Non esiste un criterio univoco per stabilire se una pensione è d’oro o meno. Molti considerano “d’oro” le pensioni superiori ai 3mila euro mensili. Altri reputano sbagliato questo parametro. Tra questi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che qualche mese fa ha dichiarato:

Uno che è andato in pensione con 2mila, 2.500 o 3mila euro non credo debba essere toccato: non considero una pensione di 3mila euro una pensione d’oro, anche se uno ci è andato con il retributivo.

Pensioni d’oro: cosa sono e chi le percepisce? I dati Istat

Volendo comunque fissare l’asticella delle pensioni d’oro sopra i 3mila euro, va tenuto presente un dato diffuso nel 2013 dall’Istat, che ha stimato in 861mila persone (il 5,2% del totale) il numero dei pensionati d’oro per l’anno 2011.

Secondo l’istituto nazionale di statistica, per questi assegni pensionistici lo Stato sborsa 45 miliardi l’anno (il 17% della spesa totale), cifra di poco inferiore a quella erogata ai 7,3 milioni di pensionati sotto i mille euro (51 miliardi).

Dal rapporto Istat sui trattamenti pensionistici aggiornato al 2012, inoltre, si evince che per erogare gli assegni superiori ai 10mila euro mensili l’ente previdenziale spende 1,8 miliardi di euro l’anno, mentre per quelli superiori ai 5mila euro lordi la spesa è di ben 15 miliardi annui.

Pensioni d’oro: 30mila assegni intoccabili

Stando poi al rapporto “ll bilancio del sistema previdenziale italiano” a cura del centro studi Itinerari previdenziali e pubblicato lo scorso febbraio, sarebbero circa 30mila le pensioni d’oro “intoccabili”, ovvero quelle che non sono state nemmeno sfiorate dalle riforme previdenziali degli ultimi anni.

L’importo di questi assegni oscilla tra i 40mila e 200mila euro all’anno e a beneficiarne sono i dipendenti del Parlamento (Senato e Camera), del Quirinale, della Corte Costituzionale, gli ex parlamentari, gli ex giudici della Consulta, gli ex consiglieri regionali e i dipendenti della Regione Sicilia.

Si tratta di dati molto difficili da reperire e quantificare, dal momento che questi enti si appellano al principio di autonomia regolamentare.

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