Nel cedolino di giugno sono state annunciate trattenute sulla pensione: ecco il motivo e quale sarà l’importo sottratto.
A giugno sulla pensione verranno effettuate due diverse trattenute: la prima, visto il taglio delle pensioni d’oro riguarderà solamente gli assegni di importo superiore ai 100.000€ (annui), mentre la seconda interessa molte più persone dal momento che riguarda le pensioni con un importo superiore a circa 1.800€ mensili.
Soffermiamoci su quest’ultima così da fare chiarezza sul perché molti pensionati nel mese di giugno vedranno una certa somma - seppur di poche decine di euro - trattenuta dal cedolino. Per capirne il motivo dobbiamo tornare indietro di qualche mese quando nella Legge di Bilancio 2019 è stato deciso un nuovo meccanismo per la rivalutazione delle pensioni, lo strumento con il quale l’importo dell’assegno viene adeguato annualmente al costo della vita - moltiplicandolo per il tasso di inflazione rilevato dall’Istat - così da mantenerne inalterato il potere d’acquisto con il passare degli anni.
Con questo nuovo strumento si è scelto di “penalizzare” coloro che hanno un assegno molto alto prevedendo una percentuale ridotta per la rivalutazione; questa si riduce progressivamente al crescere degli assegni, scendendo persino al di sotto del 50% per gli importi superiori ai 4.500€.
Il problema è che la nuova rivalutazione delle pensioni non è stata da subito operativa, dal momento che si attendeva la circolare Inps che per forza di cose (l’Istituto non aveva neppure un Presidente) è tardata ad arrivare. Questa è stata pubblicata alla fine di marzo, annunciando che la nuova rivalutazione sarebbe stata operativa dal mese successivo.
Da aprile, quindi, la pensione viene calcolata secondo le nuove regole della rivalutazione, a differenza delle mensilità di gennaio, febbraio e marzo quando invece sono stati applicati i vecchi criteri, più vantaggiosi per coloro che hanno un assegno molto elevato.
La Legge di Bilancio 2019, però, dispone che la nuova rivalutazione decorre dal 1° gennaio di quest’anno: è per questo motivo che l’Inps metterà mano alle pensioni trattenendo dal prossimo cedolino una somma pari all’importo erogato in più nei primi mesi dell’anno.
La trattenuta verrà applicata nel mese di giugno, con l’assegno di pensione erogato tra il 1° (per chi ha l’accredito alla Posta) e il 3° giorno (per gli accrediti in banca) del mese. Non sappiamo se c’è qualche legame con il fatto che la trattenuta dalle pensioni cade dopo le elezioni europee 2019 (appuntamento che Lega e Movimento 5 Stelle non vogliono assolutamente sbagliare), fatto sta che il prossimo mese in molti si troveranno qualche euro in meno dall’assegno.
Ma quanto bisognerà restituire? Facciamo chiarezza.
Pensione di giugno: quanto bisogna restituire per la nuova rivalutazione
Per capire bene quanto bisognerà restituire con l’assegno di giugno è bene fare un confronto tra i due regimi di rivalutazione, ossia quello descritto dalla legge 388/2000 (applicato per le mensilità di gennaio, febbraio e marzo) e quello previsto dall’ultima Legge di Bilancio con decorrenza dal 1° gennaio di quest’anno.
A tal proposito, ecco una tabella in cui sono riassunte tutte le informazioni di cui avete bisogno.
IMPORTO PENSIONE (LORDO) | IMPORTO RIVALUTATO CON LE VECCHIE REGOLE | IMPORTO RIVALUTATO CON LE NUOVE REGOLE | DIFFERENZA | IMPORTO TRATTENUTO PER TRE MENSILITÀ |
1.500€ | 1.516,50€ | 1.516,50€ | 0,00€ | 0,00 |
1.800€ | 1.819,21€ | 1.819,49€ | -0,29€ | -0,87€ |
2.300€ | 2.319,48€ | 2.324,44€ | -4,96€ | -14,88€ |
2.800€ | 2.816,02€ | 2.828,96€ | -12,94€ | -38,32€ |
3.500€ | 3.518,10€ | 3.534,74€ | -16,64€ | -49,92€ |
4.500€ | 4.522,28€ | 4.542,99€ | -20,71€ | -62,13€ |
5.000€ | 5.022,00€ | 5.047,11€ | -25,11€ | -75,33€ |
10.000€ | 10.044,00€ | 10.088,36€ | -44,36€ | -133,08€ |
La trattenuta massima, quindi, sarà di un centinaio di euro per coloro che hanno un assegno di pensione di 10.000€; la trattenuta, invece, sarà più ridotta per gli assegni di importo mensile inferiore ai 5.000€ (lordi).
Per coloro che superano un importo annuo lordo di 100.000€, inoltre, bisognerà restituire una parte delle mensilità di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio visto che dal prossimo mese sarà operativo il taglio delle pensioni d’oro.
Pensione di giugno: quanto bisognerà restituire per il taglio delle pensioni d’oro
Dal prossimo mese sarà operativo il taglio delle pensioni d’oro che verrà effettuato tenendo conto delle seguenti percentuali:
- 15% per la quota di importo da 100.000,01 a 130.000,00 euro;
- 25% per la quota di importo da 130.000,01 a 200.000,00 euro;
- 30% per la quota di importo da 200.000,01 a 350.000,00 euro;
- 35% per la quota di importo da 350.000,01 a 500.000,00 euro;
- 40% per la quota di importo eccedente i 500.000,01 euro.
Prendiamo quindi un assegno di 140.000€; da questo saranno trattenuti 19.500€ (15% per la quota inferiore a 130.000€) più altri 2.500€ per i rimanenti 10.000€. Complessivamente c’è un taglio annuo di 22.000€, che al mese corrisponde a circa 1.690€ al mese (bisogna suddividere l’importo per tredici mensilità).
Di conseguenza questo dovrà restituire circa 8.460€, ossia quanto erogato in più nelle prime cinque mensilità dell’anno. In questo caso però la restituzione verrà dilazionata nel tempo e non peserà solamente sull’assegno di giugno.
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