Romano Prodi, durante un’intervista, spiega perché non diventerà Presidente della Repubblica al termine del mandato di Mattarella. Vediamo i dettagli.
Tra le figure possibili per diventare il nuovo Presidente della Repubblica, affiora il nome storico di Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri per ben due volte: la prima dal 1996 al 1998 e la seconda dal 2006 al 2008.
Si avvicina, infatti, il semestre bianco per Sergio Mattarella, ovvero il periodo di sei mesi che precede il termine del mandato del Presidente della Repubblica.
Tuttavia, durante un’intervista a Il Resto del Carlino, Romano Prodi dichiara che non diventerà né ambisce a salire al Quirinale: ma perché Prodi non diventerà Presidente della Repubblica?
Le prime dichiarazioni sul perché Prodi non diventerà Presidente della Repubblica
Romano Prodi, durante la lunga intervista a Il Resto del Carlino, alla domanda relativa al se ci fosse volontà o meno di diventare Presidente della Repubblica, alza subito le mani: “Io al Quirinale? Non è il mio mestiere”.
L’ex Presidente del Consiglio, in merito al non sentirsi la figura adeguata per un ruolo del genere, rimarca anche quello che sembrerebbe essere per lui “l’ostacolo dell’età avanzata” (81 anni, ndr). Per di più, con sincerità dichiara che anche “l’altra volta” quando ebbe il voto contrario del Parlamento, si sarebbe comunque trattato di un ruolo “forzato”.
Le preoccupazioni di Prodi sul ruolo di Presidente della Repubblica: “Non sono super partes”
Il perché del non sentirsi la figura adatta a ricoprire tale veste istituzionale risiede nel fatto che “il ruolo di mediazione a cui è obbligato il Presidente della Repubblica” non appartiene a Prodi di carattere. Egli dichiara, infatti, di non sentirsi in grado di restare super partes nelle continue relazioni diplomatiche che la figura del Presidente della Repubblica deve seguire quotidianamente.
Avendo idee politiche molto precise, non sarebbe possibile - continua Prodi - metterle da parte per non schierarsi: per quanto aperto e comprensivo, è “sempre stato un uomo di parte”, ribadisce.
Il commento di Prodi sull’Italia di oggi
“Il Paese non è mai stato così demoralizzato e triste come adesso”: queste sono le parole che Prodi rivolge all’Italia. C’è la consapevolezza, secondo l’ex Presidente del Consiglio, che sia il momento cruciale per tirare le somme sulla sopravvivenza della Nazione italiana.
La crisi degli ultimi anni ha travolto l’Italia più degli altri - aggiunge Prodi - perché “è stata messa in atto una politica europea sbagliata” che vedeva la penisola come la parte più debole: un anello della catena che se non avesse provveduto ad aggiustare i ganci, sarebbe saltato.
Per di più, “ho incontrato dei geni che non valevano nulla come politici e delle persone semplici che erano vincenti”, aggiunge Prodi, sottolineando che - per lui - la politica fatta sui social non è vera politica.
Le speranze di Prodi sull’Italia, anche se non diventerà Presidente della Repubblica
Prodi si dichiara positivo sul futuro dell’Italia, anche se la situazione che si affronterà non sarà affatto semplice. L’Unione Europea, infatti, direttamente da Bruxelles, metterà l’Italia sotto esame e questo bisogna aspettarselo.
Tuttavia, nonostante il futuro impervio che attende l’Italia, Prodi si ritiene positivo per ciò che riguarda chi ad oggi guida la penisola. In merito, Prodi dichiara che le persone in cui si identifica maggiormente sono: Mattarella, Draghi e - aggiunge - anche Letta.
Proprio nelle mani di queste figure cardine Romano Prodi vede l’Italia, riponendo la fiducia in Draghi e Mattarella. Comunque, Prodi non si sbilancia in merito a chi secondo lui potrebbe essere il candidato principale per diventare il nuovo Presidente della Repubblica al termine dell’attuale mandato che coinciderà con la prima parte del prossimo anno.
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