Il lavoratore diversamente abile che fruisce dei permessi legge 104 per se stesso ha diverse modalità di richiederli.
Ai lavoratori diversamente abili la normativa previdenziale riconosce delle agevolazioni a livello lavorativo. I titolari di legge 104 hanno diritto a 3 giorni al mese di permessi retribuiti dal lavoro. I 3 giorni possono essere richiesti sia dal disabile che da un familiare che lo assiste ma bisogna fare una distinzione nella modalità di fruizione.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:
“Buongiorno, sono una diversamente abile che lavora, il datore di lavoro mi ha accennato che posso prendere i permessi ad ore, lo confermate?
Grazie”
Permessi legge 104 lavoratore diversamente abile
A differenza del lavoratore che assiste un familiare disabile, che può fruire dei permessi a giorni o frazionati a ore, il lavoratore con disabilità ha 3 diverse modalità di fruizione dei 3 giorni retribuiti al mese.
Il lavoratore dipendente diversamente abile può fruire dei giorni di permesso retribuito richiedendoli a giorni, nel numero di 3 al mese. Il beneficio, se non fruito nel mese di appartenenza, non può essere cumulato con i giorni spettanti il mese successivo.
In alternativa i permessi possono essere richiesti anche frazionati ad ore. In questo caso si tratta di un frazionamento dei permessi giornalieri. Per capire in questo caso quante ore di permesso mensile spettano bisogna, nella generalità dei casi, moltiplicare l’orario giornaliero di lavoro per 3. Se un lavoratore ha un orario settimanale di 40 ore e lavora 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana spetteranno, quindi, 24 ore di permesso mensile. Se il lavoratore, invece, lavora su turni si dovrà dividere le ore lavorate ogni settimana per i giorni di lavoro e poi moltiplicare per 3.
L’ultima modalità di fruizione dei permessi 104 per il lavoratore titolare di legge 104 è a ore nella misure di 2 ore al giorno (tutti i giorni) se l’orario di lavoro è pari o superiore a 6 ore quotidiane, di 1 ora al giorno se l’orario di lavoro è inferiore. In questo caso il lavoratore può decidere se entrare al lavoro, ad esempio, due ore dopo, uscire due ore prima o spezzare l’orario di lavoro.
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