Parte al Fatebenefratelli di Milano il progetto per aiutare i bambini in degenza nel reparto pediatrico. Sarà possibile portare il migliore amico a quattro zampe anche in una struttura ospedaliera.
Porte aperte agli animali domestici nell’ospedale Fatebenefratelli di Milano.
L’assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, ritiene che l’ospedale abbia una sezione di pediatria straordinaria e, per questo. occorre dare maggiore attenzione ai piccoli pazienti.
Mantovani spiega che:
«Allontanarsi da casa, in particolare per un bambino, è sempre un momento difficile, per cui il fatto di poter avere qui il proprio cagnolino, accarezzarlo e stargli vicino credo sia un conforto importante. L’ospedale Fatebenefratelli realizza un progetto di alto valore sociale».
L’iniziativa è già stata varata lo scorso febbraio dal Consiglio regionale, seguendo l’accordo tra il ministero della Salute e regioni in materia di benessere degli animali.
La vicinanza del bambino con un animale domestico permette all’infante di acquisire un senso di responsabilità e di empatia, qualità che lo accompagneranno nel corso della crescita.
Il progetto e le strutture adibite all’interno dell’ospedale
L’iniziativa è «Ci vuole un amico», una compagnia per non far soffrire di solitudine i piccoli pazienti durante la degenza ospedaliera. Coloro che potranno portare il proprio animale domestico nelle mura cliniche non devono, però, aver superato i 18 anni di età.
Gli animali, inoltre, potranno entrare solo in una struttura specializzata, con accesso all’ospedale sbarrato, al fine di evitare la propagazione di allergie e malattie. Ciononostante, ai giovanissimi pazienti è permesso passare il tempo desiderato col proprio amico a quattro zampe.
L’area di contenimento è di 6 metri per 2 ed ha un tappeto di erba artificiale lavabile, è presente una mangiatoia con cibo ed acqua, paletta e contenitori appositi, dotata, inoltre, di doccia per la pulizia.
Il Fatebenefratelli già possiede due conigli a disposizione per i pazienti che hanno desiderio di giocare con loro.
Nel progetto, al fine di evitare la nostalgia da allontanamento, quando gli animali domestici verranno riportati a casa, ai pazienti è garantito giocare con dei cani-robot; una soluzione quanto più funzionale per la struttura ospedaliera che eviterà di fare, così, i conti con germi e allergie.
Cos’è la pet therapy?
La pet therapy è una terapia dolce, basata sull’interazione dell’uomo con l’animale domestico. Non è considerata una terapia vera e propria, come quelle tradizionali, ma un’integrazione ad esse al fine di migliorare i comportamenti fisici, cognitivi, psicosociali e psicologico-emotivi.
Lo scopo di tale co-terapia è quello di facilitare l’approccio medico e terapeutico delle varie figure mediche e riabilitative; in tal senso la presenza di un animale permette in molti casi di consolidare un rapporto emotivo con il paziente e stabilire sia un canale di comunicazione paziente-animale-medico sia stimolare la partecipazione attiva del paziente.
Gli animali tutt’ora coinvolti nella pet therapy sono: i tradizionali animali domestici gatti e cani, i cavalli (ippoterapia), asini (onoterapia) e delfini (delfinoterapia).
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