La nascita di Coraggio Italia del duo Toti-Brugnaro ha aperto ufficialmente una crisi all’interno di Forza Italia: Silvio Berlusconi avrebbe comunque un piano per essere eletto Presidente della Repubblica, ma resta il mistero sul suo stato di salute.
Silvio Berlusconi continua a nutrire speranze di diventare il prossimo Presidente della Repubblica, non avrebbe per nulla digerito questo nuovo “tradimento”.
Dopo l’addio di Giovanni Toti, ex giornalista Mediaset, ex suo consigliere personale e da lui voluto come candidato presidente in Liguria, lo scatto in avanti anche di Luigi Brugnaro probabilmente non se lo aspettava.
L’attuale sindaco di Venezia, un civico di centrodestra riconfermato al primo turno lo scorso autunno, più volte infatti era stato indicato come il papabile leader di Altra Italia, una confederazione centrista e moderata che nei progetti di Berlusconi doveva essere il contenitore politico attraverso il quale rilanciare Forza Italia.
Invece Brugnaro, insieme a Toti e dodici deputati azzurri, ha appena presentato Coraggio Italia, un nuovo gruppo alla Camera che ha visto la luce grazie a una autentica fuga di massa da Forza Italia.
Un duro colpo per Silvio Berlusconi, proprio nel momento in cui si susseguono le voci sul suo stato di salute. Emblematiche a riguardo sono state le parole del procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano: “Le pluripatologie fisiche non hanno possibilità di recupero, perché sono cronicizzate, così come ci sono state descritte, e le patologie, faccio presente che delle tre espresse una è psicologica e l’altra è psichiatrica-neurologica, danno un quadro che merita attenzione”.
Nonostante le complicazioni dovute anche agli strascichi del Covid, Berlusconi viene descritto come ben attento nel seguire la situazione, tanto da aver telefonato personalmente ad alcuni deputati dissidenti: questa scissione infatti potrebbe complicare il suo “sogno” di essere eletto al Quirinale tra meno di un anno.
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Berlusconi e la crisi di Forza Italia
Nonostante gli ultimi sondaggi politici non siano particolarmente lusinghieri per Forza Italia, il partito avrebbe dimezzato i propri consensi rispetto alle ultime elezioni politiche, gli azzurri possono contare ancora su una corposa componente parlamentare.
La nascita del governo Draghi, ha poi riportato i forzisti in maggioranza esprimendo anche tre ministri. In un momento politico sostanzialmente favorevole, l’addio da parte di diversi deputati può rappresentare di conseguenza un duro colpo per Silvio Berlusconi.
Coraggio Italia infatti non solo potrebbe fare da apripista a una sorta di diaspora azzurra, ma indebolisce numericamente la componente parlamentare di Forza Italia proprio nel momento in cui a breve inizierà la lunga volata per l’elezione, a febbraio 2022, del prossimo Presidente della Repubblica.
Non è un mistero infatti che Silvio Berlusconi ambisca al Quirinale, motivo per cui sarebbe necessario allontanare il più possibile le sentenze dei vari filoni processuali aperti per il caso-Ruby.
Il piano per diventare Presidente della Repubblica
Si vocifera infatti che, in caso Mario Draghi dovesse decidere di non traslocare al Colle, a quel punto Berlusconi abbia strappato la promessa agli altri leader del centrodestra di appoggiare in maniera compatta una sua candidatura a Presidente della Repubblica.
Quando il Parlamento si riunirà in maniera congiunta con l’aggiunta dei delegati regionali, il centrodestra se dovesse trovare una sponda nei centristi, leggi Italia Viva, potrebbe avere i numeri per eleggere un proprio candidato.
La nascita di Coraggio Italia potrebbe però minare questo piano, visti i rapporti che vengono descritti tesi tra Berlusconi e i “ribelli”. La riprova è l’annullamente del vertice del centrodestra per la scelta dei candidati alle amministrative.
L’altra grande incognita però è rappresentata dallo stato di salute di Silvio Berlusconi, argomento sul quale da tempo vige il massimo riserbo. La volontà di Silvio Berlusconi sarebbe quella di tenere unito il partito fino al prossimo febbraio, giocandosi così le proprie chance per il Colle, ma tenere a bada gli istinti di sopravvivenza delle anime in pena forziste non sarà un’impresa facile.
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