Polexit: Polonia pronta a uscire dall’Unione Europea?

Riccardo Lozzi

30/11/2020

Dopo lo scontro con l’Unione Europea sulle condizionalità dei fondi del Recovery Fund allo Stato di diritto, la Polonia sarebbe tentata di uscire dall’Unione Europea. La situazione.

Polexit: Polonia pronta a uscire dall’Unione Europea?

Si fa sempre più acceso lo scontro tra Unione Europea e i governi di Polonia e Ungheria, tanto da poter sfociare anche nella messa in discussione dell’appartenenza dei due Paesi al blocco comunitario.

In Polonia, infatti, anche se ancora non è stata pronunciata ufficialmente né dal presidente della Repubblica Andrzej Duda né dal suo entourage, l’ipotesi di una Polexit comincia almeno ad essere sussurrata dai giornali filo-governativi e da alcuni esponenti della maggioranza.

L’accusa nei confronti dell’UE è di aver posto troppe condizioni legate allo Stato di diritto sulla possibilità di accedere ai finanziamenti del Recovery Fund, tali da mettere in pericolo la propria sovranità nazionale.

Uno situazione di stallo che sta facendo ipotizzare anche la possibilità che la Polonia sia pronta a uscire dall’Unione Europea.

Polonia pronta a uscire dall’Unione Europea?

Varsavia potrebbe quindi non limitarsi a porre il proprio veto, insieme all’alleata Ungheria, minacciando di far saltare l’attivazione dei 750 miliardi di euro previsti dal Recovery Fund per il rilancio economico dopo la crisi da coronavirus.

La tentazione per il Governo polacco è di ricorrere all’articolo 50 dei trattati europei, lo stesso utilizzato dal Regno Unito in seguito alla vittoria del Leave nel referendum sulla Brexit, per non dover sottostare alle regole imposte da Bruxelles.

Il partito Diritto e Giustizia, che vede ancora come presidente e leader principale Jarosław Kaczyński, ha infatti più volte sostenuto come l’Unione Europea stia cercando di imporre valori liberali alla Polonia, la quale si autoconsidera conservatrice e cristiana e vuole mantenere il proprio status.

Le accuse di Varsavia: “L’UE è come l’Unione Sovietica”

L’UE è stata anche paragonata all’Unione Sovietica dal ministro dell’Istruzione, dopo che il Parlamento europeo aveva espresso le proprie preoccupazioni in seguito dell’inasprimento ulteriore delle regole sull’aborto varate nelle scorse settimane.

Nonostante i vertici del PiS abbiano al momento escluso la prospettiva di una Polexit, diversi rappresentanti dell’opposizione temono che si tratterebbe di una conseguenza pressoché inevitabile se Varsavia continuasse con queste politiche.

Inoltre, secondo alcuni osservatori, per Kaczyński l’obiettivo principale è quello di continuare le riforme iniziate dalla fine del comunismo, per le quali l’ex primo ministro è determinato nel proseguire le azioni che minano l’indipendenza della giustizia, dei media e delle istituzioni.

In quest’ottica l’appartenenza all’Unione Europea passerebbe in secondo piano, soprattutto se Bruxelles fosse pronta a contestare tali decisioni anche con l’attivazione di sanzioni.

L’81% dei cittadini polacchi favorevole all’Unione Europea

Tuttavia la maggioranza dei cittadini polacchi è consapevole dei vantaggi nel far parte del blocco europeo, tanto che è stato rilevato come l’81% voterebbe per rimanere all’interno dell’UE in caso fosse indetto un referendum del genere.

D’altronde, dal 2004 la Polonia ha ricevuto dall’Europa circa 127 miliardi di euro netti e le imprese realizzano la maggior parte dei propri scambi commerciali, sia in entrata che in uscita, con i Paesi membri.

Inoltre, viste le difficoltà con cui è alla prese il Regno Unito nel concordare una soft Brexit, l’abbandono delle istituzioni europee potrebbe causare una profonda crisi dell’intero sistema economico nazionale polacco, di gran lunga più debole di quello britannico.

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