Il Premio Nobel per la Fisica 2020 ha visto tre vincitori, tra cui una donna. Il riconoscimento è stato attribuito alla scoperta dei più misteri più oscuri dell’universo.
E’ stato assegnato il Premio Nobel 2020 per la Fisica a tre scienziati: Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez. Il riconoscimento viene conferito ogni anno dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze, il primo a vincerlo, nel 1901, fu il fisico tedesco Wilhelm Conrad Rontgen, per la scoperta dei raggi X. Dal 2017, il vincitore si assicura nove milioni di corone svedesi, al cambio quasi 860.000 euro.
Premio Nobel per la Fisica 2020: le scoperte dei vincitori
Fisico, matematico, filosofo e cosmologo britannico, uno dei vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2020 è Roger Penrose, 89 anni compiuti l’8 agosto. Il riconoscimento gli è stato assegnato per la scoperta sulla formazione di un buco nero, derivante dalla famosa teoria della relatività formulata dal noto scienziato Albert Einstein, il quale, curiosamente non ha mai creduto all’esistenza dei buchi neri.
Penrose ha lavorato a lungo con l’indimenticabile scienziato venuto a mancare due anni fa, Stephen Hawking, un eccezionale astrofisico che ha studiato le origini dell’universo e che annovera tra i suoi innumerevoli lavori, uno studio sui buchi neri.
Con lui, Penrose ha ricevuto nel 1988 il Premio Wolf per la Fisica. Sir Roger si è sempre distinto nel campo della fisica matematica e per il grande contributo fornito alla cosmologia. Si è laureato all’Università di Cambridge ed è docente in quella di Oxford.
Gli altri due vincitori del Premio Nobel per la Fisica 2020, a cui va l’altra metà del denaro riconosciuto, in quanto hanno lavorato in coppia, sono l’astrofisico Reinhard Genzel, 68 anni compiuti il 24 marzo e l’astronoma americana Andrea Mia Ghez, 55 anni compiuti il 16 giugno, premiati dall’Accademia Reale Svedese delle Scienze, per aver scoperto un oggetto compatto supermassiccio al centro della nostra galassia.
Reinhard Genzel si è molto dedicato allo studio della Via Lattea e ai buchi neri supermassicci situati al centro delle galassie, dando un grande contributo in diversi campi dell’astronomia. Si è laureato all’università di Bonn e ha insegnato nella Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera. Docente a Berkley da 21 anni.
Andrea Ghez aveva ricevuto già un altro riconoscimento assieme a Genzel, il Premio Crafoord nel settore dell’astronomia. Accolta nel 2004 tra i membri della National Academy of Science degli USA. Ha dimostrato la presenza di un buco nero al centro della Via Lattea, raccogliendo e studiando le immagini dei telescopi Kekk relative a una sorgente di onde radio molto compatta e luminosa, denominata Sagittarius A.
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