Prendere casa in affitto è una decisione importante e spesso si rischia di commettere un passo falso, quindi è meglio conoscere la regola d’oro: i 10 errori da non commettere.
Decidere di prendere una casa in affitto è un passo importante che deve essere compiuto su una scelta oculata. Che siano motivi di studio, di lavoro o che sia il desiderio di uscire di casa ad avervi condotto a questa risoluzione, bisogna esserne consapevoli.
Prendere un casa in affitto è innanzitutto una responsabilità: firmando il contratto ci si accorda con il proprietario di casa sui diritti e i doveri da rispettare.
Il passaggio rituale di scegliere una casa propria è meglio che sia compiuto con calma e saggiamente. È opportuno quindi conoscere i 10 errori da non commettere quando si sceglie di prendere in affitto una casa.
1. Casa in affitto e sbagliare il budget
Per gestire al meglio le proprie risorse e non ritrovarsi in difficoltà al momento delle regolari scadenze mensili, è opportuno - prima di ricercare una casa - stabilire fin da subito il budget.
Le risorse stabilite per la ricerca, e poi mantenimento della casa, dovranno tener conto delle spese per la gestione e quelle personali.
Al momento della scelta è bene avere qualche risparmio da parte. La spesa iniziale potrebbe infatti rivelarsi più elevata a causa del deposito cauzionale e del successivo trasloco. A questo punto bisogna conoscere le spese principali per la casa oltre all’affitto mensile.
- Deposito cauzionale. Ogni regolare contratto prevede sempre un deposito cauzionale al momento dell’avvio di locazione. Questa somma può corrispondere a un massimo di tre mensilità anticipate, che dovrà essere disponibile alla firma del contratto.
- Spese condominiali. Questa è una voce fondamentale da tenere in considerazione in quanto andranno ad aumentare il costo annuale speso per l’appartamento. Conoscere subito l’importo è utile per definire il proprio budget.
- Manutenzione ordinaria. Può accadere d’incorrere in un piccolo incidente come un rubinetto rotto a cui dover rimediare.
Secondo gli esperti le spese condominiali e il canone non dovrebbero superare il 30% del proprio stipendio. A questi costi bisogna poi aggiungere le spese secondarie, quelle personali, che dovranno essere calcolate e aggiunte alla spesa base:
- bollette energetiche per luce e gas
- spese alimentari e igieniche di prima necessità
- utenze come Internet e/o telefono fisso
- spese per il trasloco
- spese di trasporto per il luogo di lavoro, che può essere un abbonamento per i mezzi pubblici o la benzina per il proprio mezzo di trasporto.
2. Prendere casa in affitto e non visitare prima l’appartamento
Con la pandemia sempre più spesso si è offerta l’opportunità di firmare il contratto da casa senza prima aver visitato l’appartamento stesso. Purtroppo le foto e video non bastano per comprendere fino in fondo in che condizioni la casa sia e per questo è sempre meglio visitarla.
Visitare l’appartamento a cui siete interessati è un vantaggio fruttuoso in quanto si potranno avere molte più informazioni.
- Si potrà conoscere la zona dov’è situata la casa, quindi capire se è vicina o meno a siti d’interesse come il lavoro, la famiglia e la scuola.
- Le vere condizioni della casa. Solo dal vivo è possibile rendersi conto delle infiltrazioni d’acqua e possibili problemi di umidità, della dimensione reale delle stanze, della presenza di elettrodomestici. Tutti elementi fondamentali.
- Il vicinato. Conoscere i vicini è fondamentale per capire quali possano essere i problemi e sopratutto se il vicinato è «compatibile» con le vostre esigenze.
Una volta scelta la casa e si deve firmare il contratto è sempre meglio rivedere l’abitazione una seconda volta, in quanto nel frattempo le condizioni potrebbero essere mutate.
3. Prendere casa in affitto: non negoziare il prezzo
Al momento della firma del contratto si potrebbe avere un dubbio sul prezzo, magari potrebbe risultare eccessivo. In questo caso è sempre meglio provare a contrattare.
Conoscere il prezzo di mercato medio in zona permetterà con le buone maniere di aprire una trattativa e ricevere magari un piccolo sconto.
4. Prendere casa in affitto: attenzione il contratto
La lettura del contratto è fondamentale, specialmente quando si deve prendere casa. La firma implica l’essere d’accordo con il proprietario su ogni aspetto e ogni virgola, perciò bisogna porre attenzione nel leggerlo con cura.
Per poter meglio riflettere ed evitare problemi futuri è meglio farsi inviare la bozza del contratto in anticipo. In questo modo si potrà conoscere ciascuna clausola. Ancor meglio se dopo la lettura della bozza la si sottopone a un esperto o amico che può spiegare «le zone d’ombra» del contratto o dei punti per poco chiari.
Nel caso in cui il dubbio persista è meglio telefonare al futuro padrone di casa, in questo modo si avrà la spiegazione più attendibile e si potrà firmare il contratto senza preoccupazioni.
Sul contratto ci sono ancora delle precauzioni da prendere in considerazione.
- Firmare tutte le pagine del documento. È meglio accertarsi che sia presente la sigla del nome e cognome su ogni pagina. In questo modo non potrà mai essere inserita una pagina in più a vostra insaputa.
- Avere una copia. La copia con la firma del proprietario e affittuario sarà utile per ricordare le condizioni per il pagamento e altri accordi presi con l’interlocutore.
- Non accettare mai condizioni verbali. Come dice il detto “Scripta manent verba volant”. Se ci si accorda a voce con il proprietario su di un aspetto della gestione della casa bisogna assicurarsi che sia prima inserita nel contratto.
5. Conoscere la tipologia e la durata del contratto d’affitto
Benché si sia discusso prima degli errori da evitare al momento della firma del contratto, questo aspetto particolare merita una regola tutta per sé. Molto spesso si parla di contratto senza realmente conoscerne la natura, eppure la normativa italiana è molto chiara a riguardo, amministrando in maniera specifica la durata e la disdetta.
Le forme contrattuali tipiche sono sei, in dettaglio:
- contratto ordinario a canone libero, 4 anni + 4 anni di rinnovo automatico;
- contratto transitorio, durata non inferiore a un mese e massima di 18 mesi;
- contratto di locazione convenzionato o canone calmierato, 3 anni + 2 anni di rinnovo automatico;
- contratto transitorio per studenti, durata compresa fra 6 e 36 mesi;
- contratto a uso turistico, durata massima di 3 mesi;
- contratto di comodato gratuito o con pagamento di un canone, per cui può essere stabilito o meno un termine di tempo.
Conoscendo la tipologia di contratto si potrà sapere a priori quali sono le condizioni e termini di tempo entro cui lasciare la casa.
6. Prendere casa in affitto da un conoscente senza contratto
Per quanto possa sembrare una proposta allettante, magari offerta da un amico o parente, il contratto è una risorsa per il futuro coinquilino.
Il contratto è una garanzia che permette di sapere con certezza fino a quando quella casa sarà disponibile per voi. Senza contratto si rischia di essere vittima della volubilità del conoscente che generosamente voleva aiutare. Il contratto è la protezione migliore da ogni cambiamento improvviso.
7. Prendere casa in affitto e non verificare degli impianti
L’impianto elettrico, quello di riscaldamento e quello delle tubature sono elementi essenziali su cui si poggia la casa e aspetti importanti per la godibilità della permanenza. Se l’immobile visitato è nuovo gli impianti dovrebbero essere a norma e già testati.
Nel caso l’immobile sia stato soggetto a lavori, ma l’edificio è abbastanza vecchio, è consigliabile testare le tubature e gli impianti di elettricità e riscaldamento. Un impianto elettrico non a norma potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza.
In caso di dubbi davanti a un edificio obsoleto è consigliabile richiedere al proprietario il certificato di conformità che dovrà essere obbligatoriamente in suo possesso.
8. Prendere casa in affitto: fare le volture
Al momento in cui si firma il contratto è opportuno accordarsi con il padrone di casa per mettersi d’accordo se effettuare la voltura dei contratti di luce e gas oppure lasciarli intestati a lui. In base allo stato del contatore, se è attivo o meno, bisognerà procedere alla voltura o al subentro.
- Se il contatore è attivo basterà procedere con la voltura. Questo implica che non si risponderà di eventuali bollette non pagate dal precedente inquilino.
- Se il contatore è staccato è necessario fare un subentro, ossia il proprietario dovrà provvedere al riallaccio delle utenze che potranno essere intestate all’inquilino o al proprietario stesso.
Sarebbe meglio farsi intestare le utenze per ricevere direttamente la bolletta di luce e gas provvedendo in maniera diretta al pagamento.
9. Prendere casa in affitto: pagare il canone e non farsi rilasciare le ricevute
Al momento del pagamento dell’affitto mensile e al pagamento delle spese condominiali è obbligatorio farsi rilasciare la ricevuta con firma e con le indicazione della modalità di avvenuto pagamento.
Si potrà in questo modo sempre dimostrare di essere in regola con i pagamenti evitando possibili attribuzioni con mora per un ritardo o mancato pagamento.
10. Prendere casa in affitto: mai pagare in anticipo
Quest’ultima regola è fondamentale: mai pagare in anticipo prima di aver firmato un contratto. Potrebbe rivelarsi una truffa. È meglio non cedere al proprietario che richiede un pagamento in anticipo per «bloccare» l’appartamento.
Questo non è previsto ed è meglio essere in possesso di un contratto al momento del pagamento per evitare spiacevoli sorprese.
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