Quanto guadagnano i presidenti di Camera e Senato? Stipendio e benefici

Alessandro Cipolla

12 Ottobre 2022 - 10:31

Il primo passo della nuova legislatura sarà l’elezione dei nuovi Presidenti di Camera e Senato: il loro stipendio e i vari benefici per capire quanto andranno a guadagnare.

Quanto guadagnano i presidenti di Camera e Senato? Stipendio e benefici

Quanto guadagnano i presidenti di Camera e Senato? Passate le elezioni dello scorso 25 settembre, l’agenda politica della nuova legislatura vede come primo passo l’elezione della seconda e della terza carica più alta dello Stato.

Di solito la maggioranza concede la guida di una delle due Camere all’opposizione ma, in questa XIX° legislatura, il centrodestra appare essere intenzionato a mantenere la guida sia di Palazzo Madama sia di Montecitorio.

Se lo stipendio dei parlamentari italiani è da sempre stato oggetto di discussione, vediamo allora quanto andranno a guadagnare i prossimi presidenti di Camera e Senato.

Lo stipendio dei Presidenti di Camera e Senato

La nuova legge sullo stipendio dei dipendenti pubblici prevede che non possa essere superata la soglia dei 240.000 euro annui. Anche se spesso vengono visti e considerati come una specie di “casta”, anche i nostri politici rientrano in questo novero.

Così come avviene per il presidente della Repubblica, anche chi viene designato per guidare il Senato e la Camera dei Deputati deve rispettare questo tetto imposto a tutti i pubblici dipendenti.

Ma quanto guadagnano allora la seconda e la terza carica dello Stato? Vediamo nel dettaglio come è suddiviso il loro stipendio mensile e a quanto ammonta il loro compenso annuo.

  • Indennità di parlamentare - 5.000 euro
  • Diaria - 3.503 euro
  • Rimborso spese - 3.690 euro
  • Indennità d’ufficio - 4.223 euro

In totale quindi i presidenti di Camera e Senato percepiscono mensilmente 16.416 euro. Moltiplicata questa cifra per i dodici mesi dell’anno si arriva a un totale complessivo annuo di 196.992 euro, una somma quindi che rientra perfettamente nel limite dei 240.000 euro imposto per legge.

I tagli nella XVII° legislatura

Poco dopo essere stati nominati, nel marzo 2013 gli allora presidenti Pietro Grasso (Senato) e Laura Boldrini (Camera) annunciarono la loro decisione di sforbiciare di molto quello che era il loro stipendio.

Laura Boldrini durante i suoi cinque anni di mandato ha rinunciato a diverse voci del proprio stipendio, tagliando il suo rimborso spese da 3.690 mensili a 1.800 e l’indennità d’ufficio fino a 1.900 euro. In generale quindi ha rinunciato a circa il 30% del suo stipendio, tanto che nell’ultima dichiarazione dei redditi del 2017 ha dichiarato 137.337 euro.

Anche Pietro Grasso una volta ricevuto l’incarico di guidare Palazzo Madama ha annunciato che si sarebbe dimezzato lo stipendio. Inoltre, l’ex magistrato aveva espresso l’intenzione anche di ridurre i costi della propria scorta.

Vedremo dunque se i nuovi presidenti decideranno anche loro di continuare su questa strada dei tagli al proprio stipendio.

Iscriviti a Money.it