Quanto può durare ancora il rally dei mercati azionari? Si tratta di una fase prolungata di ottimismo, di un nuovo mercato toro o di un ampio rimbalzo? Abbiamo raccolto l’opinione di diversi gestori per provare a rispondere a questo quesito
Il rally delle Borse partito dai minimi del 26 dicembre 2018 prosegue imperterrito.
Dopo un primo trimestre da incorniciare (il migliore da circa 20 anni per Wall Street), i mercati non hanno perso la spinta come molti operatori avevano pronosticato e alcuni indici azionari viaggiano ormai in prossimità dei top dello scorso anno. Questi livelli, come ad esempio per l’S&P 500, corrispondono addirittura ai massimi storici.
Se l’agenda macroeconomica continua a generare segnali contrastanti fra loro un po’ in tutte le maggiori aree del globo, i toni conciliatori utilizzati dai governatori delle Banche centrali più importanti (Fed e Bce) nelle rispettive riunioni di marzo e aprile hanno invece fornito il carburante necessario per estendere il rally anche ad aprile.
Quanto può durare ancora questo rialzo? Si tratta di una fase prolungata di ottimismo, di un nuovo mercato toro o di un ampio rimbalzo? Abbiamo raccolto l’opinione di diversi gestori e case di asset management per provare a rispondere a questo quesito.
Il rally delle Borse: sommario
Axa IM: essenziale essere selettivi
Per Axa Investment Managers a marzo i mercati hanno proseguito in rialzo grazie ad un contesto di politiche monetarie più accomodanti da parte delle principali banche centrali e di forte ribasso dei tassi a lungo termine.
«Nonostante i fattori negativi davanti a noi, per esempio il potenziale rallentamento dell’economia e gli effetti negativi legati alla guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, l’ampiezza dell’universo investibile e il nostro approccio bottom-up ci permettono di trovare una grande varietà di profili, con un buon mix di società domestiche ed esportatrici. E quindi di essere meno sensibili a questo fattore. Noi in Axa restiamo selettivi nel nostro approccio e puntiamo su quelle società il cui modello di business sia in grado di assorbire scossoni internazionali», ha scritto Gilles Guibout, gestore del fondo PIR, AXA WF Framlington Italy.
Unigestion: il rapporto rischio/rendimento sta peggiorando
«Secondo i nostri indicatori macroeconomici la crescita globale è ormai discontinua tra le regioni e si sta indirizzando verso una fase di incremento inferiore a quella potenziale o addirittura recessiva. Il contesto attuale richiede un approccio all’allocazione del rischio significativamente diverso e molto più selettivo rispetto a quello che ha prevalso negli ultimi 10 anni», ha commentato Fiona Frick, Ceo di Unigestion.
In un periodo di decelerazione, asset di crescita come azioni, private equity e credito dovrebbero essere trattati con cautela, poiché il loro rapporto rischio/rendimento sta peggiorando.
Secondo la casa di gestione durante i rallentamenti precedenti, i titoli di Stato hanno agito come un potente diversificatore, ma il loro potenziale di copertura è ora più limitato in quanto i rendimenti sono già a livelli molto bassi (almeno in Europa).
Gli investitori devono ampliare gli strumenti utilizzati per diversificare i loro portafogli in modo da includere una diversa esposizione alle azioni e una maggiore distribuzione ad asset class alternative. Secondo Unigestion «gli investitori che cercano una diversificazione di portafoglio trasparente ed efficiente in termini di costi, le strategie liquid alternative risk premia (ARP) offrono una soluzione convincente, avendo conseguito rendimenti positivi a lungo termine con una correlazione molto bassa tra azioni e obbligazioni. Al centro dell’investimento risk premia vi è l’idea che gli investitori siano compensati per aver accettato i rischi piuttosto che per aver acquistato asset: un risk premium è la ricompensa per aver assunto un rischio d’investimento specifico».
Notz Stucki: si attende l’arrivo di una nuova ondata di volatilità
«Considerato il contesto attuale (comparto azionario significativamente esposto ai rischi globali e obbligazioni a tassi zero o negativi), in cui ci si attende l’arrivo di una nuova ondata di volatilità, può essere opportuno provare ad allargare gli orizzonti», suggerisce la società svizzera di asset management Notz Stucki nella sua consueta nota settimanale agli investitori.
Columbia Threadneedle Investments: condizioni dei mercati impegnative
Fra il team azionario guidato da Fred Jeanmaire di Columbia Threadneedle Investments c’è invece maggior pessimismo. «Raramente gli investitori europei hanno affrontato condizioni più impegnative di quelle attuali», hanno scritto gli analisti.
In termini di strategie le posizioni lunghe di Columbia Threadneedle Investments sono tendenzialmente concentrate su aziende con marchi solidi operanti in settori quali beni di consumo, beni di prima necessità e beni di lusso.
«Usando l’analisi delle Cinque forze di Porter, individuiamo le imprese in grado di generare rendimenti a lungo termine elevati e sostenibili”, spiegano i gestori, aggiungendo che, per contro, le posizioni short»riguardano generalmente le imprese di settori interessati da trend dirompenti, tra cui l’immobiliare e il trasporto aereo. A questo si aggiungono le pressioni esercitate da governi e autorità di vigilanza sui settori regolamentati. Pur essendo consapevole di tali pressioni strutturali, il mercato ne sottovaluta alcune".
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