I titoli di Stato italiani sono di nuovo sotto la lente degli investitori a causa dei rinnovati timori sull’avvio di una procedura Ue per debito eccessivo. Tali paure si rispecchiano sui prezzi delle banche italiane, che a fine aprile in portafoglio 403,038 miliardi di euro di titoli di Stato nazionali
Sebbene le elezioni europee non abbiano creato particolari timori in Europa, in quanto non si è verificato il tanto temuto exploit dei partiti populisti, salgono le tensioni sui titoli di Stato italiani.
Lo spread tra BTp e Bund ha raggiunto quota 284,08 punti base, in area di massimi da febbraio 2019. L’ascesa del differenziale tra la carta italiana e quella tedesca è da attribuirsi al rischio dell’avvio di una procedura Ue per debito eccessivo contro il Belpaese. Nel caso in cui ciò dovesse effettivamente accadere, le sanzioni sarebbero salate: si parla infatti di una multa da 3,5 miliardi di euro.
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La notizia, pubblicata nella seconda parte di seduta di ieri, ha pesato sui prezzi del BTp a 10 anni, con il futures del titolo di Stato che ha lasciato sul terreno lo 0,88% rispetto alla chiusura di venerdì.
Alcune tensioni si sono viste anche sull’asta di CTz di oggi, dove lo yield è salito di 12,1 punti base rispetto al collocamento precedente.
Titoli di Stato e banche italiane: binomio mai così forte da due anni
La diminuzione nei prezzi del BTp ha conseguenze sulle quotazioni del comparto bancario italiano: secondo i dati della BCE, a fine aprile gli istituti di credito con sede in Italia detenevano in portafoglio 403,038 miliardi di euro di titoli di Stato nazionali, in crescita sui 395,704 miliardi di euro di fine marzo. Questo valore è ai massimi da due anni. Ad aprile 2017, si erano raggiunti i 405,948 miliardi di euro.
Ciò fa comprendere quanto gli istituti bancari italiani siano legati all’andamento dei prezzi dei titoli di Stato. In questo quadro, mentre il rendimento del decennale italiano ha raggiunto quota 2,7077%, salendo del 6,22% da venerdì 24 maggio, quello del Bund tedesco continua a scendere, veleggiando stabilmente in territorio negativo al -0,152%, minimi dal 28 settembre 2016.
Le prospettive per i titoli di Stato italiani
Guardando al passato, l’attuale Governo italiano si è dimostrato fortemente contrario alle imposizioni dell’Unione Europea, senza farsi mancare scontri con la stessa, con inevitabili tensioni sui mercati finanziari. In un’intervista di stamattina, Matteo Salvini ha dichiarato di essere intenzionato a combattere con ogni energia le “vecchie regole”, riferendosi alla possibile multa da parte dell’Ue.
C’è quindi da attendersi una prosecuzione delle paure sul nostro Paese da parte degli investitori.
Future del BTp a 10 anni, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Quanto detto trova conferma anche dall’analisi tecnica sul future del BTp a 10 anni. Tra il 24 e il 27 maggio, le quotazioni hanno formato un pattern di bearish Engulfing in area di massimi dal 28 maggio 2018 e a ridosso della resistenza statica a 130,97 euro.
Nel caso in cui i corsi dovessero violare la linea di tendenza che collega i lows del 19 ottobre a quelli del 20 novembre 2018, è ragionevole attendersi ulteriori downside da parte del bond governativo tricolore per antonomasia. In tal caso, i prezzi potrebbero portarsi in primis verso il supporto a 128,4 euro, per poi passare a quello di area 125,39 euro.
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