L’offerta non riesce a soddisfare la domanda e il prezzo si impenna fino a 3.324 dollari.
La grande corsa dei prezzi delle materie prime continua a tenere sulle spine la Cina, nonostante le tante misure implementate per smorzare il rally. E a spiccare, nelle ultime ore, è la quotazione dell’alluminio, visto che il future con il metallo sottostante è arrivato sullo Shanghai Future Exchange a toccare quota 21.505 yuan la tonnellata, circa 3.324 dollari.
Prezzo alluminio ai massimi dal 2008, ecco cosa si nasconde dietro il rally
A determinare la dinamica del prezzo è lo squilibrio tra la domanda e l’offerta. Da una parte, infatti, il metallo è particolarmente richiesto per il suo ruolo primario nel settore delle energie rinnovabili, con la pressione rialzista che dovrebbe consolidarsi visti anche i piani di decarbonizzazione che le principali economie hanno presentato per i prossimi anni.
Dall’altra parte, tuttavia, l’offerta non riesca a tenere il passo della domanda. È soprattutto la catena produttiva cinese che continua a rallentare: l’alluminio, infatti, necessita di fonderie che utilizzano principalmente fonti idroelettriche, ma la siccità di quest’anno ha fortemente deteriorato la capacità energetica del Dragone.
Riserve di alluminio in calo
Un trend, questo, che è ben visibile anche guardando alla riserve. «Solo alla fine 2016 le scorte di alluminio sono state inferiori a quelle di dicembre 2020», fanno sapere da Citi, e nonostante sia stato registrato nel primo trimestre un fisiologico rimbalzo delle riserve, a partire da marzo hanno ripreso a diminuire. Un andamento che sostiene logicamente il prezzo, almeno finché la domanda si manterrà solida.
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