Arrivano dall’Europa nuove regole e raccomandazioni per la protezione della privacy nel settore sanitario. I dettagli.
La protezione della privacy nel settore sanitario deve tener conto degli ultimi sviluppi della tecnologia, nel pieno rispetto dei diritti umani, della segretezza e della riservatezza.
Questo è quanto stabilito dalla raccomandazione del Consiglio d’Europa del 28 marzo 2019 che invita gli Stati membri dell’Ue a tener conto dell’innovazione tecnologica per assicurare una sempre migliore protezione dei dati in ambito sanitario.
Le nuove linee guida sulla protezione della privacy in ambito di sanità pubblica e privata servono a gestire il crescente numero di dati sanitari, rispettando quanto stabilito nella Convenzione n. 108 riguardo la protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali.
Protezione della privacy nel settore sanitario: cosa prevede la raccomandazione Ue
Una recente raccomandazione del Consiglio d’Europa ha stabilito nuovi accorgimenti in materia di protezione dei dati in ambito sanitario, prevedendo la protezione by design, ovvero fin dalla progettazione.
Dunque, tutti i Paesi membri sono tenuti a garantire che il trattamento dei dati sanitari avvenga nel pieno rispetto dei diritti umani e delle misure di sicurezza necessarie a supportare i recenti sviluppi tecnologici. Il Consiglio d’Europa ha giustificato l’intervento con il fatto che i nuovi strumenti strumenti tecnologici hanno fatto aumentare i dati relativi alla salute dei pazienti in maniera esponenziale ed incontrollata, ragione per cui serve osservare scrupolosamente le misure di tutela della privacy, sia nelle strutture sanitarie pubbliche che in quelle private.
Così, il Consiglio d’Europa invita al rispetto della Convenzione n. 108 (aperta alla firma nell’ottobre 2018) sulla protezione individuale rispetto al trattamento dei dati con particolare attenzione:
- al consenso dell’interessato;
- ai dati relativi ai minori e ai bambini non ancora nati;
- i dati genetici;
- la condivisione dei dati relativi alla salute con gli altri professionisti;
- l’archiviazione dei dati.
Protezione della privacy nel settore sanitario: cosa stabilisce la Convenzione n. 108
La recente raccomandazione del Consiglio d’Europa ha ribadito l’importanza del rispetto della Convenzione n. 108, ratificata da tutti i Paesi membri, in materia di protezione delle persone rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali.
La Convenzione stabilisce che il trattamento e la raccolta dati nel settore sanitario deve avvenire nel rispetto dei seguenti principi:
- correttezza del trattamento;
- liceità del trattamento;
- finalità del trattamento;
- qualità dei dati raccolti.
Dunque, secondo questi principi, i dati raccolti devono essere trattati per scopi specifici e legittimi, e non possono essere utilizzati per finalità incompatibili con quelle originarie; inoltre, non devono essere conservati per un periodo di tempo superiore a quello necessario allo scopo per cui sono stati raccolti.
La Convenzione n. 108 vieta il trattamento dei dati sensibili, ovvero tutte le informazioni relative a razza, orientamento politico, credo religioso, appartenenza a particolari gruppi sociali, a meno che non vengano predisposte adeguate garanzie giuridiche.
Inoltre, si stabilisce che il cittadino che ne fa richiesta ha il diritto di visionare i suoi dati e chiederne la correzione qualora siano inesatti. Infine, la Convenzione n. 108 prevede il divieto di trasferire informazioni verso Paesi in cui la disciplina sulla protezione dei dati non sia equivalente.
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