Per la prima volta nella storia la raccolta del web ha superato quella della televisione con un distacco di 10 milioni di euro. Ecco quanto hanno incassato.
Il 2020 potrebbe diventare l’anno della svolta per il settore pubblicitario. Per la prima volta nella storia infatti la raccolta web ha superato quella della TV con un distacco del valore di 10 milioni di euro.
Stando agli ultimi dati Nielsen pubblicati e rielaborati da Il Sole 24 Ore, nei primi undici mesi dello scorso anno la raccolta online ha raggiunto i 2,89 miliardi di euro, mentre quella televisiva si è fermata a 2,88 miliardi. Questo scenario era già stato evidenziato da AgCom lo scorso luglio, ma adesso arriva la conferma di Nielsen.
Pubblicità: la raccolta web supera la TV
La TV perde per la prima volta la sua prima posizione nel mondo pubblicitario, scalzata, seppur di poco dal mondo web. Anche se la crescita degli investimenti della pubblicità online è aumentata senza dubbio negli ultimi anni, va tuttavia precisato che i dati provenienti dai colossi di internet come Facebook, Google, Amazon, Twitter sono solo stimati da Nielsen, dal momento che non sono dichiarati a monte.
Per avere la certezza che il 2020 sia effettivamente l’anno della svolta è necessario attendere anche i dati di dicembre, un mese che per la TV sembra essere andato particolarmente bene secondo quanto anticipato dagli operatori, ma anche per il digital la fine dell’anno si è chiusa in modo positivo. Luca Vergani, ceo Wavemaker Italia, la seconda rete di agenzie di media al mondo, precisa che
“Nella primavera dello scorso anno tutte le concessionarie hanno usato la leva della scontistica per attrarre investimenti. Nell’ultimo periodo dell’anno però no. Il mercato è stato più effervescente del previsto”.
Il valore del settore pubblicitario
Nei primi 11 mesi del 2020 il comparto pubblicitario ha mosso un giro di affari del valore di 6,9 miliardi di cui il 42% è stato destinato alla raccolta web, il 41% a quello della televisione, l’8% alla carta stampata e il restante 4% alla radio.
Una situazione abbastanza diversa rispetto a quella del 2019, dove la raccolta ha raggiunto un valore complessivo di 8,9 miliardi di cui il 41% era stato destinato alla Tv, il 38% al settore web allargato a Google e Facebook, alla carta stampata invece è arrivato il 10% del totale, mentre alla radio il restante 5%. Nel 2019 il digital, comprensivo dei colossi del web, aveva chiuso l’anno a quota 3,3 miliardi di euro a fronte di 3,6 miliardi per la TV, 300 milioni in più.
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