Per il evitare il contagio del coronavirus siamo tenuti a rispettare le distanze di sicurezza nei luoghi pubblici. Ma qual è la giusta distanza e serve davvero? Qui tutti i chiarimenti.
Rispettare un metro di distanza: questa la misura indicata contro il coronavirus, ed è subito polemica. Infatti per alcuni è una decisione utile in termini di prevenzione, per altri, invece, una previsione inutile perché impossibile da rispettare.
Senza dubbio nella vita di tutti i giorni non è affatto semplice mantenere le distanze dagli altri, ma in tempo di emergenza sanitaria occorre fare uno sforzo, quando è possibile. Oltre alla distanza di sicurezza, il Governo ha indicato anche altre misure che colpiscono la vita sociale e i rapporti umani, come limitare i baci, gli abbracci, e in generale le manifestazioni di affetto che prevedono il contatto fisico, anche la semplice stretta di mano.
Cerchiamo di capire a cosa e quando serve mantenere le distanze e qual è la giusta distanza di sicurezza da rispettare.
Distanza di sicurezza contro il coronavirus: facciamo chiarezza
Guanti, mascherine, disinfettanti. Sono tante le misure di sicurezza a cui si sta facendo ricorso in questi giorni per prevenire il contagio della COVID-19. Tra queste c’è anche l’indicazione di evitare baci, abbracci, strette di mano e saluti troppo affettuosi e di mantenere la distanza di sicurezza tra gli individui. Per questo sono stati annullati e rimandati molti eventi aggregativi di natura sportiva, culturale e religiosa. Anche i concorsi pubblici sono stati sospesi, proprio a causa della vicinanza tra i candidati in sede d’esame. Ma qual è la giusta distanza di sicurezza? E come fare a rispettarla?
Sulla questione vi è un margine di incertezza, dato inizialmente il Governo e le Autorità sanitarie avevano indicato la distanza di 1,82 metri tra una persona e l’altra. Secondo gli scienziati, questa è la distanza che permette di avere la certezza di evitare il contagio, e ciò vale sia per il coronavirus che per le altre infezioni.
Tuttavia è difficile immaginare in termini di fattibilità che nella vita quotidiana si riesca a mantenere una distanza di quasi 2 metri dagli altri. Pensate agli spostamenti in metropolitana, in treno o in autobus, agli spettacoli al cinema e a teatro, la fila al supermercato e anche in ufficio.
Nell’ultimo decreto sul coronavirus con le nuove misure sanitarie di prevenzione, la distanza di sicurezza è stata abbassata da 1,82 metri a un metro, cosa che ha creato qualche incertezza. Probabilmente l’impossibilità di attuare la misura originariamente prevista ha fatto diminuire la distanza di sicurezza indicata in via precauzionale. Naturalmente, più è grande la distanza tra le persone e meno saranno le possibilità di contrarre l’infezione. Perciò, per essere più sicuri, si consiglia, di tenersi ad almeno un metro e mezzo di distanza dagli altri, ma questo non sempre è possibile. Non resta, quindi, che attenersi al buon senso e al rispetto delle normali norme di igiene e prevenzione, che sono lavarsi accuratamente le mani, starnutire nella piega del gomito, evitare posti sovraffollati.
Distanza di sicurezza, serve davvero?
Rispettare la distanza di sicurezza è senza dubbio un metodo efficace a limitare il rischio di essere contagiati dal coronavirus. Lo dice la Scienza. Ciò perché evita che le goccioline di saliva (“droplet”) delle persone contagiate vengano a contatto con noi tramite tosse, starnuti o semplicemente parlando. Si precisa che mantenere la distanza di sicurezza indicata è senza dubbio utile ma non dà la certezza matematica di evitare il contagio; ciò perché devono essere prese in considerazione anche le circostanze ambientali: ad esempio se è una giornata ventosa ci sono più possibilità che le goccioline possano raggiungereci ugualmente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti