Quali sono i più gravi rischi globali del 2022? Il report

Violetta Silvestri

11 Gennaio 2022 - 12:12

Il mondo è minacciato su diversi fronti in questo 2022 appena iniziato: lo rivela il report sui rischi globali che ogni anno rende noto il World Economic Forum. Cosa aspettarsi?

Quali sono i più gravi rischi globali del 2022? Il report

Le minacce al mondo per il 2022 si racchiudono in una parola: divergenze.

Questo emerge dal consueto report sui rischi globali dell’anno elaborato da World Economic Forum. La Global Risks Perception Survey ha esaminato riflessioni e opinioni di circa 1.000 tra esperti e leader nazionali. Il risultato è una visione del mondo che verrà, tra nodi da sciogliere, problemi aggravati dalla pandemia e sfide sociali ed economiche tutt’altro che scontate.

Le grandi preoccupazioni per il futuro si riassumono in un concetto: troppe le disuguaglianze nel pianeta, esacerbate dall’epidemia e dai cambiamenti climatici.

Di seguito, i più rilevanti risultati del report sui rischi globali del 2022: cosa aspettarsi?

I rischi maggiori per il mondo tra 10 anni

Se il 2022 e l’anno appena trascorso devono essere un’anticipazione di quello che sarà il pianeta tra un decennio, l’orizzonte è piuttosto oscuro.

Alla domanda su quali sono le potenziali più gravi minacce al pianeta tra 10 anni, questa è stata la classifica, nella quale emergono tutti i campanelli di allarme dei nostri giorni:

  • 1. fallimento delle azioni per il clima;
  • 2. fenomeni estremi del clima;
  • 3. perdita di biodiversità;
  • 4. erosione della coesione sociale;
  • 5. crisi di reddito;
  • 6. malattie infettive;
  • 7. danni all’ambiente umano;
  • 8. crisi delle risorse naturali;
  • 9. crisi del debito;
  • 10. tensioni geopolitiche

Il tema ambiente spicca come tra le emergenze più avvertite. Il cambiamento climatico continua a preoccupare per il suo potenziale e dannoso impatto sull’umanità. Ma sebbene compari in diversi punti della classifica, in esso si mascherano altre minacce.

Dalla crisi per il debito alle crescenti tensioni geopolitiche fino alle disparità di reddito e alla perdita di coesione sociale, il messaggio è chiaro: il mondo si sta riprendendo in maniera sempre più diseguale e fratturata.

Un fenomeno, questo delle divergenze nette tra Paesi, che rende lo scenario futuro molto cupo. Non a caso, alla domanda sulle come vedi il mondo tra tre anni, le risposte sono state: 41,8% costantemente volatile con sorprese; 37,4% fratturato in traiettorie divergenti tra vincitori e perdenti. Solo il 10% circa prospetta la ripresa, mentre un altro 10% paventa risultati catastrofici.

Allarme disparità: perché il mondo può soccombere

In sintesi, la fotografia dei rischi per il 2022 è così descritta nel report:

“Le disparità in corso sulla vaccinazione stanno creando una ripresa economica divergente che rischia di aggravare le divisioni sociali preesistenti e le tensioni geopolitiche. Queste tensioni e lo sbalzo economico della pandemia renderanno difficile garantire un approccio coordinato e sufficientemente rapido alle sfide globali, in particolare ai cambiamenti climatici.”

Se il 2022 deve essere l’anno della ripresa, con la fiducia nella scienza e nelle vaccinazione a guidare la crescita, le insidie sono ovunque e tutte parlano di fratture tra popoli ricchi e quelli poveri, tra Paesi sviluppati e nazioni in via di sviluppo, tra Governi potenti e altri sfruttati.

Pochi numeri del rapporto descrivono una situazione frammentata e pericolosa: stando ai dati di inizio dicembre 2021, metà della popolazione mondiale non era ancora vaccinata, il 40% è rimasto offline e solo il 35% degli studenti del mondo viveva in Paesi in cui le scuole sono completamente aperte.

Solo sul fronte Covid, per esempio, a dicembre “50 Paesi avevano vaccinato più del 70% della loro popolazione, con alcuni che ora iniziano a ricevere colpi di richiamo, mentre il tasso di vaccinazione nei 52 Paesi più poveri, che ospitano il 20% della popolazione mondiale, era ancora solo del 6%.

Non a caso, il report evidenzia che l’erosione della coesione sociale è la minaccia che si è maggiormente aggravata da quando è iniziata la pandemia. La disuguaglianza su diversi fronti, quale digitale, di reddito, di accesso al lavoro era già avvertita prima del Covid in molte nazioni. Ora, le disparità non possono che peggiorare e spingere classi sociali a rivoltarsi.

In Argentina, Francia, Germania, Messico e Sud Africa, per esempio, la perdita di coesione sociale è stata indicata tra i 10 rischi peggiori per il prossimo decennio.

In questo clima, anche le tensioni geopolitiche si sono aggravate: Cina-USA in conflitto, Russia e Turchia sempre più attive nello scacchiere del mondo, corsa alle risorse, tecnologia, dominio digitale e militarizzazione di aree cruciali come Mare cinese o Europa orientale non offrono ottimismo.

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