Dal 24 maggio le palestre possono riprendere le attività al chiuso. Per le piscine e i centri benessere resta in vigore la data del 1°luglio. Dalle mascherine agli spogliatoi, ecco le regole da rispettare per tornare ad allenarsi in palestra.
Palestre, riapertura al via dal 24 maggio nel rispetto delle nuove linee guida approvate dal Cts e inviate a tutti i centri sportivi. Per le piscine al chiuso resta invece la data del 1° luglio. È quanto prevede il decreto riaperture-bis che ha dettato le novità in ambito coprifuoco e anticipato la data di riapertura delle palestre al chiuso, inizialmente prevista per il 1° giugno. Il 15 maggio hanno riaperto le piscine pubbliche e private all’aperto nel rispetto delle Linee Guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere emanate dal Dipartimento per lo sport.
Ecco le regole per le palestre e le piscine: come riaprono i centri sportivi al chiuso e i protocolli anti-Covid che devono rispettare gestori e clienti.
Riapertura palestre dal 24 maggio: regole e protocolli
All’interno della palestra, sala fitness ecc... anche situate all’interno di centri/circoli sportivi dovrà essere garantito il rispetto delle seguenti regole:
- è obbligatorio rilevare la temperatura a tutti i frequentatori, soci, addetti, accompagnatori, giornalmente al momento dell’accesso, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C;
- è obbligatorio verificare all’ingresso che fruitori dei servizi ed eventuali accompagnatori indossino la mascherina protettiva e, in caso negativo, vietare l’ingresso;
- è necessario individuare percorsi di ingresso e di uscita differenziati;
- i bambini devono essere accompagnati da non più di un familiare;
- non si possono usare le docce;
- è obbligatorio mettere a disposizione dispenser di gel disinfettante nelle zone di accesso all’impianto, di transito, nonché in tutti i punti di passaggio, inclusi gli accessi agli spogliatoi e ai servizi nonché gli accessi alle diverse aree;
- è necessario prevedere l’utilizzo di disinfettante adeguato per l’igienizzazione delle superfici dell’attrezzatura condivisa;
- è obbligatorio mantenere sempre la distanza interpersonale minima di 1 metro;
- è obbligatorio indossare correttamente la mascherina in qualsiasi momento all’interno della struttura, nelle zone di accesso e di transito, ad eccezione del momento specifico in cui si svolge attività fisica sul posto. A titolo di esempio, la mascherina va indossata obbligatoriamente anche durante l’allenamento se il cliente si sposta da una postazione o un attrezzo di allenamento all’altro;
- è obbligatoria la pulizia e la disinfezione delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante;
- durante l’attività fisica è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri.
Si raccomanda di lavarsi frequentemente le mani, di non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani e di starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie. Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate e utilizzare, ove possibile, tappetini propri o, se di uso collettivo, è obbligatorio igienizzarli prima e dopo la sessione di allenamento.
Ai fini dell’attuazione delle buone pratiche igieniche dovranno essere messe a disposizione:
- procedure informative affisse nel sito sportivo, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici e presenza di gel igienizzante;
- sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (es. fazzoletti monouso, mascherine/respiratori);
- indicazioni sulle corrette modalità e tempi di aerazione dei locali;
- specifiche attività di filtrazione dell’aria nei locali chiusi ad alta densità di persone o di attività, ad esempio tramite purificatori di aria dotati di filtri HEPA destinati a diminuire la quantità di aerosol;
- sanificazione a ogni cambio turno;
Infine chi pratica l’attività ha l’obbligo di disinfettare i propri effetti personali e di non condividerli (borracce, fazzoletti, attrezzi, ecc.), di arrivare nel sito già vestiti adeguatamente alla attività che andrà a svolgersi o in modo tale da utilizzare spazi comuni per cambiarsi e muniti di buste sigillanti per la raccolta di rifiuti potenzialmente infetti; non toccare oggetti e segnaletica fissa.
Anche in piscina bisognerà mantenere le distanze di sicurezza: 7 metri quadri in vasca e almeno 10 metri quadri fuori dall’acqua tra un ombrellone e l’altro. Lettini e sdraio dovranno essere posizionati in modo da evitare il contatto tra le persone e assicurare una distanza di 1 metro e mezzo tra non conviventi. In acqua è assolutamente vietato soffiarsi il naso. I bambini piccoli dovranno indossare pannolini idrorepellenti.
Caso Covid in palestra: cosa succede?
Come spiegato nelle linee guida approvate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo sport, nel caso in cui il gestore o altro personale dello staff della palestra venga a conoscenza della frequentazione del sito sportivo da parte di una persona risultata affetta dal Covid-19, dovrà contattare la ASL di competenza e seguirne tutte le indicazioni che gli verranno fornite.
Si suggerisce comunque di avvertire i clienti che hanno frequentato gli spazi in contemporanea con la persona affetta dal virus, nonché di procedere alla sanificazione della struttura, se prescritta dalla ASL di competenza, e di tenere chiusa la palestra in attesa della sanificazione.
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