Limiti, controlli e sanzioni. Le regole sui prelievi al Bancomat per privati cittadini e imprese.
Con l’istituzione di nuove leggi che mirano a limitare sempre di più l’utilizzo del contante nei confronti dei cittadini, in molti si interrogano rispetto alle operazioni consentite sui propri conti privati.
Tra le varie norme, diventa quindi fondamentale capire quando possono scattare i controlli sui prelievi al Bancomat.
Per rispondere correttamente a tale interrogativo è necessario comprendere cosa comportano effettivamente verifiche del genere e quali sono le sanzioni in cui si potrebbe incorrere, oltre a specificare che esiste una differenza ben precisa tra imprese e privati cittadini.
Prelievi al Bancomat, quando scattano i controlli?
Di seguito i limiti previsti sui prelievi Bancomat per imprese e privati.
Imprese
- 1.000 euro al giorno;
- 5.000 euro al mese.
Nota bene: oltre queste soglie scatta automaticamente il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Privati
- 10.000 euro al mese, anche con più operazioni da almeno 1.000 euro.
Nota bene: oltre questa soglia la filiale della banca chiama il cliente per un chiarimento.
Per stabilire le cifre oltre le quali si può incorrere a controlli, bisogna procedere a una prima distinzione tra i conti collegati alle aziende o a partite IVA, e i conti correnti dei privati cittadini.
Infatti, nel primo caso il limite è più stringente, attestandosi a un massimale di 1.000 euro al giorno e 5.000 euro in un mese. Se un’impresa, o una qualsiasi attività commerciale, si trovasse a dover superare tale ammontare, scatterebbe automaticamente il controllo da parte dell’Agenzia delle entrate.
Per i singoli cittadini che si recano all’ATM, i controlli sono meno severi, garantendo la possibilità di attingere ai propri risparmi per un importo fino a 10.000 euro in un mese senza dover subire alcuna verifica.
Nel caso in cui si vada oltre tale cifra, anche con diverse operazioni pari almeno a 1.000 euro, la filiale di riferimento è tenuta a convocare il cliente interrogandolo sui ritiri effettuati.
Quali sono le sanzioni previste?
In seguito a questo primo controllo, quindi, l’agenzia dovrà inviare la comunicazione alla sede centrale del proprio circuito bancario che, a sua volta, la inoltrerà alla UIF, ovvero l’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia presso Bankitalia.
L’Unità non è però un soggetto giudicante, ma, una volta studiate le carte, potrà procedere ad una segnalazione alla Procura. A quest’ultima spetta infine il compito di avviare o meno le indagini nei confronti del privato cittadino che ha effettuato il prelievo in questione eccedendo la soglia massima.
Quindi, è bene precisare che, sebbene esistano dei limiti oltre i quali vengono effettuati i primi controlli, nessuna legge istituisce un tetto massimo sui ritiri al Bancomat per i singoli cittadini, purché non si tratti, però, di un conto collegato ad attività aziendali.
Limite al pagamento in contanti
Infine, non bisogna confondersi con la legge in vigore sui pagamenti tra due soggetti, per la quale da luglio 2020 è stato fissato il limite dei contanti a 2.000 euro in una stessa giornata, con l’obiettivo di diminuirlo ulteriormente a 1.000 euro entro gennaio 2022.
In questo caso, infatti, sono previste automaticamente delle sanzioni proporzionali allo scambio di contanti che eccede la soglia prevista.
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