Cosa fare in caso di carta di debito bancomat smagnetizzata? Ecco rimedi, soluzioni e scorciatoie in caso di carta smagnetizzata.
Il bancomat è uno strumento essenziale nella vita quotidiana, permettendo pagamenti e prelievi con facilità e la sostituzione del contante nel portafoglio. Proprio per questo, un bancomat smagnetizzato può causare non pochi disagi, soprattutto quando si deve procedere a un pagamento veloce, come presso un negozio o per un acquisto online urgente. Conoscere le cause e adottare misure preventive, però, è fondamentale non solo per evitare la smagnetizzazione di una carta ma anche per agire tempestivamente in caso ciò accada.
Ecco, allora, cosa fare in caso di bancomat smagnetizzato, quali sono i rimedi e tutte le buone abitudini per evitare problemi con chip e bande magnetiche di carte di debito e credito.
Perché si smagnetizzano carte e bancomat? Le cause principali
Quando parliamo di smagnetizzazione del bancomat e, in generale, delle carte, le cause possono essere diverse.
- Esposizione a campi magnetici: avvicinare la carta a dispositivi elettronici come smartphone, televisori o calamite può alterare la banda magnetica, rendendola illeggibile.
- Contatto con altre carte magnetiche: conservare più carte con bande magnetiche a stretto contatto nel portafoglio può causare interferenze reciproche, portando alla smagnetizzazione.
- Usura e graffi: l’uso frequente e il contatto con superfici abrasive possono danneggiare la banda magnetica nel tempo, compromettendone la funzionalità.
- Esposizione a temperature estreme: temperature molto alte o molto basse possono influire negativamente sulla banda magnetica, alterandone le proprietà.
- Invecchiamento naturale: anche senza cause esterne evidenti, la banda magnetica può deteriorarsi con il passare degli anni, soprattutto se la carta non viene sostituita periodicamente.
Comprendere tali cause è fondamentale per adottare comportamenti che preservino l’integrità della carta e ne prolunghino la durata.
Come capire se il bancomat è smagnetizzato
Riconoscere un bancomat smagnetizzato non è sempre immediato, ma esistono alcuni segnali inequivocabili che possono aiutare a identificare il problema.
Ad esempio, alcuni segnali indicatori sono sicuramente i seguenti:
- rifiuto durante i pagamenti: se la carta viene respinta durante una transazione, potrebbe essere un segnale di smagnetizzazione;
- impossibilità di prelevare agli sportelli ATM: se l’ATM non riconosce la carta o segnala un errore, la banda magnetica potrebbe essere compromessa;
- messaggi di errore ricorrenti: notifiche come «Carta non valida» o «Errore di lettura» indicano possibili problemi alla banda magnetica.
Per verificare se il bancomat è effettivamente smagnetizzato, possiamo eseguire alcuni test.
- Prova la carta su diversi dispositivi: utilizza la carta su vari POS o sportelli ATM per escludere malfunzionamenti specifici di un dispositivo.
- Verifica il funzionamento del chip: se la carta dispone di un chip, prova a effettuare una transazione utilizzandolo. Se funziona, il problema potrebbe riguardare solo la banda magnetica.
- Controlla l’integrità fisica: esamina la banda magnetica per rilevare graffi, sporco o danni visibili.
Identificare tempestivamente una smagnetizzazione permette di adottare le misure necessarie per risolvere il problema senza inconvenienti prolungati.
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I rimedi utili per la carta smagnetizzata
Se sospetti che la tua carta sia smagnetizzata, ecco alcune soluzioni pratiche da provare.
- Pulizia della banda magnetica: residui di sporco possono impedire la lettura corretta. Pulisci delicatamente la banda con un panno morbido e asciutto.
- Utilizzo del chip o del contactless: se la banda magnetica non funziona ma il chip o la funzione contactless sono operativi, puoi continuare a utilizzare la carta per pagamenti fino alla sostituzione.
Se questi tentativi non dovessero funzionare, è necessario procedere con la sostituzione della carta.
Cosa fare in caso di bancomat smagnetizzato?
Quando ci ritroviamo un bancomat smagnetizzato, è fondamentale seguire alcune procedure specifiche.
- Contatta la tua banca: comunica il problema al servizio clienti, che ti guiderà nella procedura di sostituzione.
- Blocca la carta compromessa: per prevenire utilizzi fraudolenti, richiedi il blocco immediato della carta smagnetizzata.
- Richiedi una nuova carta: compila i moduli necessari per ottenere una sostituzione. La banca potrebbe chiederti di restituire la carta danneggiata.
- Utilizza servizi alternativi: alcune banche offrono prelievi senza carta tramite app o codici temporanei. Verifica con il tuo istituto la disponibilità di tali servizi.
- Monitora il conto: controlla regolarmente il saldo e le transazioni per assicurarti che non vi siano movimenti sospetti o non autorizzati. In caso di anomalie, contatta immediatamente il servizio clienti.
- Aggiorna i dati collegati alla carta: se la tua carta è collegata a servizi in abbonamento o piattaforme di pagamento online, ricordati di aggiornare i dati una volta ottenuta la nuova carta.
In presenza di bancomat smagnetizzato, però, esistono delle alternative per continuare a usufruire dei servizi della vecchia carta di debito usurata prima della ricezione della nuova carta. Una soluzione è sicuramente quella dei wallet digitali come Apple Pay, Google Pay o Bancomat Pay su cui sono stati caricati preventivamente i dati della carta (per pagamenti elettronici). Ma questa non è l’unica via. Difatti, si può anche provare, come anticipato, con l’utilizzo del chip della carta prima della restituzione (se solo la banda magnetica è danneggiata); con i pagamenti contactless attraverso l’antenna NFC; o, infine, con transazioni online associate alla carta.
Si può prelevare con un bancomat smagnetizzato?
Di norma, se la banda magnetica è danneggiata, il prelievo tramite ATM non è possibile, poiché i terminali richiedono la lettura della banda stessa per avviare la procedura. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni che vale la pena considerare.
- Utilizzo del chip: se l’ATM è abilitato alla lettura tramite chip, puoi ancora prelevare. Molti sportelli moderni supportano questa modalità, ma non è garantito per tutti i dispositivi.
- Prelievo senza carta tramite app (prelievo SOS): alcuni istituti bancari offrono prelievi cardless. Ad esempio, tramite l’app mobile puoi generare un codice temporaneo da utilizzare presso l’ATM. Verifica con la tua banca se il servizio è disponibile.
- Pagamenti contactless presso ATM abilitati: alcuni sportelli permettono il prelievo avvicinando la carta al lettore contactless, senza bisogno di inserire fisicamente il bancomat.
Prima di procedere con queste operazioni, però, il consiglio rimane sempre quello di consultare il sito web della propria banca per verificare la disponibilità di prelievo senza carta e le modalità supportate dai vari sportelli ATM.
Come funziona il prelievo SOS
Il prelievo SOS è uno dei servizi più innovativi, disponibile presso molti istituti bancari. Ecco come funziona:
- accediamo all’app della nostra banca;
- selezioniamo l’opzione di prelievo cardless o SOS;
- scegliamo l’importo da prelevare;
- riceviamo un codice temporaneo;
- utilizziamo il codice presso lo sportello ATM.
Per utilizzare questi servizi di prelievo alternativo, dobbiamo assicurarci di avere l’app della banca installata sul nostro smartphone, un contratto di internet banking attivo e, inoltre, l’autenticazione biometrica o PIN configurati.
La maggior parte delle banche offre anche il Prelievo Cardless tramite QR code. In questo caso, basta inquadrare il codice QR visualizzato sullo sportello ATM con il nostro smartphone per autorizzare il prelievo. Questo sistema è particolarmente sicuro perché utilizza l’autenticazione a due fattori e non richiede l’inserimento di alcuna carta fisica.
È importante notare che questi servizi hanno generalmente dei limiti giornalieri di prelievo, spesso inferiori rispetto ai limiti standard della carta. Per esempio, alcuni servizi di emergenza consentono prelievi fino a 100 euro per operazione.
Nota importante: una volta effettuato il prelievo di emergenza, riceveremo una notifica di conferma sul nostro smartphone, garantendo così la tracciabilità completa dell’operazione.
Come prevenire la smagnetizzazione del bancomat
Prevenire la smagnetizzazione del bancomat è possibile adottando alcuni accorgimenti semplici ma efficaci.
- Evitare il contatto con dispositivi elettronici: non tenere la carta vicino a smartphone, tablet o altoparlanti, poiché i campi magnetici possono interferire.
- Usare un portafoglio schermato: esistono portafogli con protezione RFID progettati per proteggere le carte da campi magnetici esterni e da letture non autorizzate. Questi dispositivi creano una vera e propria gabbia di Faraday che difende le carte non solo dalla smagnetizzazione, ma anche da tentativi di clonazione attraverso la tecnologia contactless.
- Non impilare le carte magnetiche: evita di sovrapporre più carte nel portafoglio per prevenire interferenze tra le bande magnetiche.
- Conservare la carta in un luogo sicuro: non lasciarla esposta al sole o a fonti di calore eccessivo, né a basse temperature prolungate.
- Maneggiare con cura: evita di piegare la carta o di farla entrare in contatto con oggetti appuntiti che potrebbero graffiare la banda magnetica.
- Sostituzione periodica: alcune banche offrono il rinnovo automatico delle carte ogni pochi anni. Approfittane per garantire sempre la massima funzionalità.
Ma anche una corretta manutenzione preventiva può evitare la smagnetizzazione delle carte. Ad esempio, una pulizia costante ed eseguita con i giusti criteri è fondamentale come abitudine periodica. Anche qui, basta seguire solo alcuni step:
- pulire regolarmente la banda magnetica con un panno asciutto e pulito;
- controllare periodicamente l’integrità del chip;
- evitare di estrarre frequentemente la carta dal suo alloggiamento;
- verificare che non ci siano graffi o segni di usura;
- asciugare immediatamente la carta se si bagna.
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