Le obbligazioni in dollari di Huawei hanno accusato un duro colpo ma ci sono investitori disposti a puntare sul sostegno statale di Pechino nel caso in cui i bond dovessero esser colpiti da ulteriore speculazione
Il Huawei-Ban voluto dall’amministrazione Trump e alcune delle big-tech della Silicon Valley rischia di mettere i bastoni fra le ruote alla crescita della società cinese nel campo degli smartphone e non solo.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere ed ha gravato in primis sulle Borse asiatiche per poi coinvolgere anche i listini occidentali, dall’Italia a Wall Street. I più colpiti in tal senso sono stati i produttori di microchip europei ed americani, ma anche le società collegate alla Huawei attraverso rapporti commerciali e/o di fornitura hanno avuto le loro beghe.
E le azioni Huawei? Nessun contraccolpo per la società di Shenzhen, almeno sui mercati azionari visto che le azioni della Huawei Technologies semplicemente non sono quotate. Il terremoto partito dagli Usa ha però coinvolto le obbligazioni in dollari di Huawei, quotate su diversi listini fra cui Francoforte e Hong Kong.
Bond Huawei in rosso: occasione da non perdere?
Le obbligazioni in dollari statunitensi firmate da Huawei. Fonte: Bloomberg
Le obbligazioni in dollari americani Huawei quotate in Borsa hanno ripiegato vistosamente. Nel grafico vediamo tre dei quattro bond Huawei in circolazione quotati in dollari sulle piazze di Francoforte e Hong Kong.
Ad oggi il debito in circolazione di Huawei Technologies conta appunto quattro bond denominati in dollari Usa per un totale di 4,5 miliardi $ e scadenze che vanno dal 2022 al 2027.
Alcune curiosità: gli emittenti dei bond in dollari di Huawei sono due società, la Proven Glory Capital e la Proven Honour Capital, entrambe con sede in Cina e domicilio fiscale nelle Isole Vergini (Uk). Gli emittenti non sono coperti da rating da parte delle principali agenzie (S&P, Moody’s e Fitch).
Huawei: quattro bond in circolazione
ISIN | Cedola | Scadenza | Rendimento |
---|---|---|---|
XS1567423501 | 3,25% | 2022 | 3,9% |
XS1233275194 | 4,125% | 2025 | 4,831% |
XS1401816761 | 4,125% | 2026 | 5,008% |
XS1567423766 | 4% | 2027 | 5,049% |
I ribassi maturati a maggio possono rappresentare una scommessa per gli investitori più audaci che puntano sul sostegno statale di Pechino alle quotazioni nel caso in cui i titoli obbligazionari Huawei dovessero esser colpiti da ulteriore speculazione.
Da questo punto di vista particolarmente interessante il rendimento massimo a scadenza offerto dall’obbligazione con cedola 4% e scadenza al 2027. Fra il 16 e 21 maggio bond ha perso oltre 3 centesimi $ scivolando sui minimi a 93,3 centesimi $.
«La capacità di Huawei di servire le obbligazioni offshore non sarà messa in discussione», ha affermato a Bloomberg Anthony Leung, responsabile della ricerca a Hong Kong per Wells Fargo Securities, aggiungendo: «Il calo dei prezzi di questi titoli non influisce sul pagamento delle cedole in quanto la società è ricca di liquidità quindi anche il nozionale non è affatto un problema».
Attenzione agli omonimi
Abbiamo ricordato che la Huawei Technologies è un’azienda il cui capitale è privato e pertanto non esistono azioni Huawei quotate su Borse regolamentate.
Attenzione però agli omonimi. Esistono alcune società cinesi che incorporano nel proprio nome la parola Huawei che hanno tratto in inganno alcuni investitori e organi di stampa ma che non hanno nulla (o quasi) a che vedere con l’azienda tecnologica di Shenzhen. Forse è per questo che nella seduta asiatica di ieri (questa notte) i titoli della Huawei Culture sono saliti di due punti percentuali.
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