Tempo, rischio, rapporto rischio-rendimento sono i fattori chiave dietro le storie di successo o insuccesso finanziari dal breve al lungo termine.
Immaginiamo un capitale relativamente importante da gestire a breve termine prima di spenderlo o di decidere come impiegarlo a lungo termine. Inoltre ipotizziamo che l’idea di racimolare un piccolo gain nel frattempo non ci dispiaccia, anche per ottimizzare il tempo d’attesa.
Come districarsi al meglio senza fare danni?
Per i gestori patrimoniali la scelta finale dovrebbe essere in sintonia con alcuni parametri chiave. Vale a dire la certezza del capitale almeno scadenza e un impianto di costi e spese molto contenuto.
Vediamo allora quanto potrei guadagnare in 6 mesi vincolando oggi 50.000 euro in banca oppure investendoli in titoli di Stato.
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Quanto rende oggi il conto deposito libero e vincolato da 3 a 36 mesi di Banca Santander e di Mediobanca?
Quanto rende il vincolo bancario a 6 mesi?
Sul fronte bancario un prodotto del reddito fisso utile a valorizzare la liquidità sul breve termine è il conto deposito. Inoltre data la durata di impiego del capitale decisamente corta lo si potrebbe scegliere già in partenza del tipo vincolato. Ciò darebbe modo di massimizzare il ritorno a quasi parità di altre condizioni.
Allo stato attuale le migliori offerte di mercato offrono un tasso annuo lordo del 3,50% sui vincoli semestrali. Per ottenere il netto vanno fatti alcuni calcoli. Primo, il tasso annuo va diviso per due perché il deposito è di uno e non di due semestri, di un anno, appunto. Secondo, va depurato delle spese dovute al Fisco.
La ritenuta fiscale è del 26% mentre l’imposta di bollo è del 2x1.000 del nominale versato.
La solidità della banca emittente nella scelta del conto deposito
In soldoni, quindi, la scelta potrebbe arrivare a fruttare fino a circa 595 euro netti. Poi tutto dipende da banca a banca e da condizioni (economiche) a condizioni.
Il conto deposito è generalmente privo di spese di gestione ed è tutelato dal FITD (fino a 100mila €) al pari del c/c bancario. Il punto discriminante, allora, potrebbe passare da altri tre elementi. Uno chiama in causa la solidità finanziaria dell’istituto di credito che lo propone, e quindi la sua reputazione.
Poi c’è da considerare l’insieme delle condizioni contrattuali previste dalla banca di turno, specie, ma non solo, in caso di eventuale svincolo anticipato. L’emittente apre a tale possibilità e, se sì, a quali condizioni effettive?
Infine è molto importante capire se l’emittente prevede o meno l’apertura di uno specifico c/c associato al deposito per avvantaggiarsi dei tassi che offre. Data la natura dell’operazione, ossia il parcheggio di breve termine, la soluzione ideale passerebbe per la banca che non preveda simili passaggi obbligatori.
Quanto guadagno in 6 mesi se a dicembre vincolo 50.000 euro in banca o li investo in titoli di Stato?
Consideriamo ora il Buono Ordinario del Tesoro a 6 mesi, con scadenza il 13 giugno 2025 e codice ISIN IT0005599474. Il BOT è nato a giugno scorso e in origine aveva una vita utile di 12 mesi, ora dimezzatasi a quasi 6. Il bond non stacca cedole, e il suo rendimento è dato dallo scarto tra il prezzo di emissione e quello di rimborso. Nel nostro (ipotetico) caso, invece, da quello di carico sul mercato secondario e quello di finale a scadenza, 100.
Il BOT al momento passa di mano al prezzo di 98,698 centesimi, per un rendimento effettivo annuo lordo del 2,66% (dati: Borsa Italiana). Anche stavolta il tasso va parametrato al semestre di possesso del titolo e depurato dalle spese. Qui abbiamo la ritenuta fiscale del 12,50%, l’imposta di bollo come per Legge e le commissioni bancarie. Il ritorno netto, quindi, è inferiore rispetto alle migliori soluzioni proposte dal conto deposito.
Di contro, il BOT non impone l’apertura di un c/c associato (ma del conto deposito sì), gode della garanzia dello Stato Italiano e di elevata liquidità sul mercato secondario. Questo consente di uscire dal titolo in qualsiasi momento al prezzo di mercato vigente al tempo della rivendita dello strumento.
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