Quanto si prende di pensione con 35 anni di contributi maturati? Ecco alcune considerazioni utili ai fini del calcolo.
Quanto si prende di pensione con 35 anni di contributi? Smettere di lavorare con un’anzianità contributiva di 35 anni è sicuramente un buon punto di partenza per garantirsi una pensione d’importo soddisfacente.
Tuttavia, per rispondere a questa domanda bisogna prendere in considerazione una serie di fattori, come ad esempio la misura con la quale si accede alla pensione. Un conto, infatti, è andare in pensione a 67 anni con 35 anni di contributi, e un altro è farlo, ad esempio, a 58 anni ricorrendo a Opzione Donna.
Inoltre, dipende a quale periodo i 35 anni di contributi fanno riferimento, nonché dalle retribuzioni percepite nel corso della carriera lavorativa. Una serie di fattori che ci impedisce di dare una risposta univoca alla domanda su quanto si prende di pensione con 35 anni di contributi; tuttavia, possiamo comunque fare delle considerazioni utili al fine di calcolare l’importo della pensione a seconda dei casi.
Pensione con 35 anni di contributi: quale sistema di calcolo
Possiamo dedurre che tutti coloro che in questi anni andranno in pensione con 35 anni di pensione rientreranno nel sistema di calcolo misto, quindi per una parte con il retributivo e per l’altra con il contributivo. D’altronde sono solamente 25 anni che si è passati dal retributivo al contributivo (esattamente dal 1° gennaio 1996), quindi è impossibile che oggi ci siano dei contributivi puri con 35 anni di contributi.
Dunque, per chi oggi va in pensione con 35 anni di contributi la pensione viene così calcolata:
- la parte di contributi accreditata entro il 31 dicembre 1995 viene trasformata in pensione secondo le regole dettate dal retributivo;
- la parte di contributi accreditata successivamente, quindi dopo il 1° gennaio 1996, viene trasformata in pensione applicando le regole del contributivo.
L’unica eccezione è rappresentata da coloro che alla data del 31 dicembre 1995 potevano vantare già 18 anni di contributi. Per questi, infatti, la pensione viene così calcolata:
- sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011;
- sistema contributivo dopo il 1° gennaio 2012.
Altra eccezione è rappresentata da coloro che accedono a Opzione Donna: andare in pensione a 58 anni di età - e 35 anni di contributi - ha infatti un “costo”, in quanto l’assegno viene calcolato interamente con il sistema contributivo, con tutte le conseguenze del caso.
Pensione con 35 anni di contributi: quanto si prende?
Una volta chiarito qual è il sistema di calcolo applicato, possiamo vedere alcuni esempi di quanto si prende di pensione con 35 anni di contributi. Come prima cosa è bene ricordare che trattandosi di un sistema di calcolo misto, l’assegno verrà diviso in due quote, appunto una calcolata con il retributivo e l’altra con il contributivo.
Nel dettaglio, nel primo caso si fa una media delle ultime retribuzioni percepite e ne viene riconosciuto un 2% (generalmente) per ogni anno di contributi.
Nel contributivo, invece, il meccanismo è più complicato: ogni anno di lavoro, in base alla retribuzione percepita, viene accantonata una quota di contributi (generalmente il 33% della RAL per i lavoratori dipendenti) che si va ad accumulare nel cosiddetto montante contributivo. Questo, rivalutato ogni anno, si trasforma in pensione tramite l’applicazione di un coefficiente di trasformazione che varia a seconda dell’età in cui si accede alla pensione. Ad esempio, per chi ci va a 67 anni, quindi ricorrendo alla pensione di vecchiaia, il coefficiente nel 2021 è pari al 5,575%.
Per capire bene quanto si prende di pensione proviamo a fare un esempio prendendo in considerazione i seguenti dati:
- Anni retributivo: 15;
- Anni contributivo: 20;
- Retribuzione annua (per semplificare ne terremo in considerazione come fosse una variabile costante nel tempo): 30.000,00€;
- Età di accesso alla pensione: 67 anni.
Cominciamo dal calcolo della parte nel retributivo. Come anticipato, per questa quota di pensione spetta un 2% della RAL annua per ogni anno di contributi.
Nel caso specifico, quindi, un 30%. Ciò significa che al momento del pensionamento si avrà diritto a 9.000,00€ di pensione lorda annua, alla quale si aggiunge la parte maturata nel contributivo, così calcolata: per ogni anno di lavoro si matura un 33% di contributi, che accumulati per 20 anni in un montante contributivo, al netto di eventuali rivalutazioni, equivalgono a 198.000,00€. Applicando un coefficiente di trasformazione del 5,575%, ne risulta una quota contributiva di pensione pari a 11.038,50€, per un totale quindi - aggiungendo la quota contributiva - di circa 20.000,00€ annui di pensione.
Discorso differente per chi invece accede alla pensione con Opzione Donna. Intanto perché tutta la quota di contributi si trasforma in pensione secondo le regole del contributivo, e poi perché il coefficiente di trasformazione è molto più basso, in quanto per chi va in pensione a 58 anni è pari al 4,289% (4,399% per chi invece ci va a 59 anni).
Prendiamo, dunque, una lavoratrice con 35 anni di contributi e una RAL (convenzionale) di 30.000,00€. Questa avrà maturato un montante contributivo di 346.500,00€, che trasformati in pensione - con il coefficiente del 4,289% - equivalgono a circa 14.860€ di assegno annuo.
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