Che sia il mare o la piscina, almeno una volta nella vita ci si è domandati quanto bisognasse aspettare prima di fare il bagno dopo mangiato: ecco cosa dicono gli esperti.
Che ci si trovi in spiaggia o a bordo di una piscina, con il caldo torrido di questi giorni, l’unico desiderio è quello di stare “in ammollo” tutto il giorno. Ed è proprio quando si è finito di mangiare e ci si dirige verso l’acqua, che la famosa frase, che ha condito le estati della nostra infanzia, torna a galla: “devi aspettare 2-3 ore prima di farti il bagno”.
In realtà più che una questione di tempo atteso, si tratta della temperatura e il rischio di uno sbalzo termico durante la digestione che può causare la congestione. Cerchiamo quindi di trovare risposta a una delle domande, che almeno una volta nella vita ognuno si è posto: quanto tempo bisogna veramente aspettare prima di fare il bagno?
Le basi: com funziona la digestione
La digestione è un insieme di processi chimici e meccanici che avvengono lungo l’apparato digerente e servono per «spezzare» le catene dei principi nutritivi contenuti nel cibo e poter così assorbire i nutrienti necessari.
La digestione ha inizio in realtà nella bocca, dove ha inizio la scomposizione dell’alimento, grazie alla saliva e ad alcuni enzimi. Nello stomaco avviene una seconda elaborazione degli alimenti ingeriti, grazie ai succhi gastrici, che scioglie gli alimenti e distrugge i batteri. Dallo stomaco il cibo passa al duodeno, dove continua l’opera di scomposizione grazie alla bile del fegato e ai succhi del pancreas.
Infine nell’intestino ha inizio l’assorbimento dei nutrienti grazie ai villi intestinali. Le sostanze assorbite vengono condotte al fegato, dove vengono processate, mentre i residui vengono scomposti nell’intestino crasso (colon).
Dopo mangiato: quanto aspettare per fare il bagno?
Se non si vogliono correre i rischi d’incorrere in una congestione è il caso di aspettare il completamente della digestione, ma quanto ci vuole?
In realtà non esiste un tempo stabilito, dipende molto dagli alimenti assunti durante il pasto. Infatti, frutta e verdura, specialmente se cotta, impiegano meno tempo per essere digeriti; mentre latte, latticini e alimenti a base di cereali, come pane, pasta, riso, impiegano più tempo.
A essere veramente pesanti per la digestione sono i formaggi stagionati, le carni grasse, le fritture; insomma i piatti elaborati, e sughi e salse.
Perciò se si consuma un pasto leggero come insalate di riso (senza maionese, e non troppo pesanti) si può anche non aspettare e fare subito il bagno. Mentre se si decide di mangiare qualcosa di più complesso, come la parmigiana avanzata dalla cena prima, bisogna aspettare 2-3 ore.
Gli esperti raccomandano comunque di ascoltare le proprie condizioni fisiche: se ci si sente appesantiti, trascorsa un’ora anche dopo un pasto leggero, forse è il caso di aspettare. Soprattutto raccomandano la presenza di bagnini per ogni evenienza.
È inoltre fondamentale, dopo aver mangiato, bagnarsi gradualmente in modo che il corpo si abitui lentamente al cambio di temperatura, il vero nemico della digestione.
Bagno dopo mangiato: temperatura e rischio congestione
Il rischio d’incorrere in una congestione è dovuto allo sbalzo improvviso di temperatura durante la fase di digestione. Infatti, questo meccanismo richiede molto ossigeno che arriva attraverso il flusso sanguigno.
In caso di un improvviso cambio di temperatura, che può avvenire per molti motivi, il corpo per ristabilire l’equilibrio termico corporeo dirige il flusso sanguigno dall’addome verso la periferia. Questo causa un rallentamento o nei peggiori dei casi un blocco della digestione: la congestione.
È necessario sottolineare che gli sbalzi termici corporei possono verificarsi per diversi motivi:
- fare il bagno dopo aver mangiato
- bere acqua o bevande ghiacciata
- andare a correre subito dopo aver mangiato
Bagno dopo mangiato: i sintomi della congestione e cosa fare
I sintomi della congestione possono essere molteplici:
- un senso di malessere generale
- bruciore o mal di stomaco
- eruttazioni
- nausea
- vomito
- flatulenza
Nei casi più gravi si possono registrare altri sintomi come:
- annebbiamento della vista
- stato confusionale
- capogiri
- mal di testa
- abbassamento della pressione arteriosa
- perdita di coscienza e allo svenimento (quest’ultimo molto pericoloso se si verifica mentre si è ancora in acqua)
Per questo ai primi sintomi di malessere è opportuno uscire fuori dall’acqua. I bambini, essendo più delicati e non riconoscendo questi sintomi, sono la categoria più a rischio.
Nel caso in cui si verifichi una congestione come prima cosa è importante distendersi a terra sollevando le gambe, in un ambiente possibilmente ventilato, mandando l’afflusso sanguigno verso lo stomaco.
È importante anche asciugare subito il corpo tenendo al caldo la pancia, aiutando a ripristinare la temperatura. Solitamente, con questi accorgimenti, nel giro di 2-3 ore i sintomi di malessere svaniscono; nel caso di un peggioramento è importante chiamare un dottore e il 118.
© RIPRODUZIONE RISERVATA