Festival di Venezia: quanto vale il Leone d’Oro?

Alessandro Cipolla

01/09/2021

Festival di Venezia: quanto vale il Leone d’Oro, l’ambita e preziosa statuetta che viene assegnata al miglior film in concorso e come premio alla carriera.

Festival di Venezia: quanto vale il Leone d’Oro?

Quanto vale il Leone d’oro? Il Festival di Venezia, giunto ora alla sua 78esima edizione, da sempre celebra il grande cinema con uno dei concorsi più importanti dell’anno, apripista solitamente per i film candidati poi all’Oscar.

Il Leone D’Oro viene assegnato al miglior film in concorso, un premio unico e molto ambito diventato un simbolo per il cinema d’autore. Per la miglior regia invece è in palio il Leone d’Argento.

Vincere un Leone D’Oro è forse il sogno di ogni regista: la kermesse veneziana è stata negli anni un importante trampolino di lancio per giovani autori esordienti e una conferma importante per artisti di fama mondiale già da tempo affermati.

Il valore del Leone D’Oro assegnato dal Festival del Cinema di Venezia è quindi qualcosa di stimabile non solo materialmente, con una valuta economica, ma anche simbolicamente.

Proviamo allora a vedere quanto può valere il Leone d’Oro, il premio più alto e prezioso assegnato al Festival di Venezia.

Festival di Venezia: quanto vale il Leone d’Oro

L’annuale Mostra dell’arte cinematografica di Venezia assegna diversi premi. Nell’attuale regolamento sono previsti il Premio Marcello Mastroianni (assegnato a un attore o un’attrice emergenti), Premio Osella (per la sceneggiatura), la Coppa Volpi (una per la miglior interpretazione maschile, l’altra per quella femminile), il Premio Speciale per la Giuria, Il Leone D’Argento (diviso in quello per la miglior regia e il gran premio della giuria e infine il famigerato Leone D’Oro che si divide in due: uno assegnato al miglior film in concorso e l’altro alla carriera.

Il Leone D’Oro, che riprende il simbolo della Serenissima in un premio oggi dalle forme più moderne e stilizzate, è realizzato in doppia coppia in oro e ha una lucidatura a specchio che lo rende ancora più fluente e prezioso.

Il suo valore immediato risiede nella visibilità conferita al regista vincitore: la copertura mediatica, e l’eventuale interesse dei distributori, è straordinaria ed estremamente importante dato l’eco mondiale (e nazionale) che ha il festival.

I film portati a Venezia sono sempre in anteprima mondiale e visibili solo dai giornalisti in sala stampa o durante le proiezioni aperte al pubblico. La vittoria di un Leone d’Oro comporta quindi un’importante messa in vetrina per il film o il regista vincitore, spesso se poco conosciuto, conducendo a ulteriori premi e manifestazioni.

Certo, la statuetta in sé ha anche un valore prettamente materiale la cui stima non è conosciuta con precisione. Non essendoci un cartellino con il prezzo, calcolare il valore strettamente economico di un Leone D’Oro può risultare come l’insieme di tanti fattori differenti.

Una volta assegnato il Leone d’Oro diventa di proprietà esclusiva del vincitore, che può farne l’uso che crede. Il valore di un Leone D’Oro può variare nel corso del tempo e a seconda del film vincitore: il premio può essere messo all’asta e rivenduto a un prezzo significativamente variabile ma più alto del suo effettivo costo di produzione.

A seconda dell’effettiva stima di partenza data al premio, che viene valutato da una casa d’aste come un vero e proprio articolo d’arte prezioso, il valore di un Leone d’Oro può aumentare secondo le varie offerte relative a un prezzo di partenza.

Sono diversi i registi che, per amore della settima arte, mettono spesso in vendita i propri premi per finanziare nuove pellicole e nuovi progetti: celebre il caso di Abdellatif Kechiche che mise all’asta la Palma d’Oro (premio assegnato dal Festival di Cannes) del 2013 per produrre il suo film, accompagnato da diverse critiche.

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